“Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”
Frase di rito? Assolutamente no, si tratta del trend ormai consolidato dell’instagrammabilità di un luogo, museo, cibo o un qualsiasi cosa che possa attrarre le persone.
L’instagrammabilità emerge come criterio di selezione, per il consumatore, assumendo una rilevanza sempre maggiore.
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Immagini così l’ingresso di una toilette?
Si tratta di un escamotage per intrattenere il cliente che mentre aspetta il proprio turno scatta qualche foto, al fine di migliorare la customer experience.
Nascita del termine
Instagrammabile è un neologismo, una parola coniata per definire luoghi o oggetti particolarmente “fotogenici” per poterli pubblicare su Instagram.
In una ricerca condotta da Schofields Insurance su un campione di mille adulti nel Regno Unito, appartenenti a una fascia d’età compresa tra i 18 e i 33 anni, emerge che circa il 40% dei Millennial sceglie una destinazione turistica in base all’instagrammabilità della vacanza.
Le aziende non possono ignorare questo trend, specialmente se vogliono attirare dei target particolarmente legati alle piattaforme di social networking.
Posti instagrammabili e dove trovarli
L’importanza attribuita all’interior design non riguarda soltanto gli hotel o le destinazioni turistiche in generale ma anche attività di fornitura di servizi come ristoranti o musei che si adoperano per diventare la destinazione preferita di fotografi e influencer in tutto il mondo.
Style Magazine riporta alcuni esempi dei ristoranti più instagrammabili d’Italia:
- Diana Garden Bar & Restaurant, Milano
Qui ogni angolo è un valido soggetto da fotografare e condividere sui social, grazie al verde giardinetto esterno, con fontane e divanetti per rilassarsi.
- La Loggia, Firenze
Dove grazie all’affaccio su Piazzale Michelangelo, la vista su Firenze e i suoi colli è indescrivibile.
Per un’esperienza completamente differente è nata ATMosfera, la proposta di Milano dove, per gustare piatti della tradizione meneghina, vengono uniti due tram (ristorante itinerante in stile retrò).
Tra i posti instagrammabili, come precedentemente accennato, troviamo moltissimi musei, come il Balloon Museum.
Format creato da un team che progetta e allestisce mostre d’arte contemporanea con opere che hanno l’aria come elemento distintivo, come suggerisce il sito si tratta di “Arte da toccare, da vivere e condividere, mai statica che crea una relazione innovativa con il fruitore, dando vita ad un percorso esperienziale di socializzazione”.
Anche il Museum of Dreamers è uno dei luoghi più instagrammati nell’ultimo periodo, nasce a Madrid ma si estende in varie località come quella milanese. I temi motivazionali del percorso scenografico sono: Free your power, Never stop dreaming, Never give up, Do what your love, Enjoy the moment, per citarne alcuni.
Le ambientazioni sono piuttosto bizzarre, a partire da case sottosopra fino ad arrivare a stanze psichedeliche e tunnel floreali. Questo museo esperienziale nasce dalla necessità, nel periodo post-pandemico, di far rinascere, nei giovani d’oggi la voglia di sognare, ma “Il progetto è aperto a tutti, dai più piccoli ai più grandi, perché sognare non ha età”, spiegano Elena e Giulia Sella, ideatrici del temporary museum.
Oltre ai musei al chiuso ci sono anche attrazioni all’aperto come Tulipark, il parco esperienziale dove è possibile trovare un angolo di Olanda, con campi di tulipani coloratissimi in cui passeggiare raccogliendo di tanto in tanto un tulipano. L’evento è stagionale, si svolge in un periodo di 3-4 settimane, principalmente da marzo fino a fine aprile, a seconda del clima.
Perché “Instagram”?
A questo punto è lecito chiedersi perché sia stato scelto, come social network Instagram.
Instagram è cresciuto in modo repentino negli ultimi anni e continua a espandersi sempre di più.
L’app, nata inizialmente come semplice piattaforma per la condivisione di foto, è diventata terreno fertile per influencer, pubblicitari e brand; possiamo parlare quindi di una vera e propria miniera d’oro.
Da uno studio di Statista emerge un’interessante previsione: tra il 2023 e il 2027 ci sarà un aumento degli utenti dell’8,47% che corrispondono a 2,3 milioni di utenti in più.
Le statistiche di We Are Social invece dimostrano come Instagram sia tra i social media più amati a livello globale, secondo solo a Whatsapp. Gli utenti vi trascorrono un tempo medio mensile di 12 ore, in aumento rispetto allo scorso anno del 6,9%.
Sulla base di questi dati, pensi che converrebbe alle aziende, non sviluppare iniziative correlate ad Instagram?
Articolo di Daniela Villano