Hai mai sognato di poter indossare quel tanto desiderato vestito super alla moda, ma troppo costoso per poterlo acquistare?
Ebbene si, ora questo sogno può essere realizzato grazie ad un nuovo fenomeno sempre più in crescita, il cosiddetto fashion renting. Si tratta della possibilità di possedere abiti e accessori di lusso per un periodo di tempo limitato pagando un prezzo notevolmente ridotto rispetto al prezzo d’acquisto.
Analizziamo più in dettaglio questo fenomeno.
Nascita ed evoluzione del fashion renting
Il fashion renting, in realtà, è nato circa dieci anni fa negli USA grazie a “Rent the Runway”, la prima piattaforma che consentiva agli utenti di noleggiare i loro articoli preferiti per un periodo di tempo determinato. Successivamente, il fenomeno del fashion renting si è diffuso in Cina e in Inghilterra per poi sbarcare in Italia solo negli ultimi anni con diverse start-up tra cui DressYouCan, una delle piattaforme più popolari in Italia definita, dalla fondatrice Caterina Maestro, come “l’Airbnb del guardaroba”. Si tratta, quindi, di un servizio che le aziende mettono a disposizione tramite applicazioni o siti web in cui il consumatore può acquistare articoli inerenti al mondo della moda sotto forma di noleggio.
Le fasi che l’utente deve seguire nel fashion renting
Giustamente vi starete chiedendo: ma come funziona il fashion renting? Quali sono gli step da seguire per poter noleggiare un abito o un accessorio fashion? I passi che l’utente interessato deve seguire per noleggiare un articolo sono i seguenti:
- Selezionare il capo desiderato, la taglia e il colore;
- Provare il capo prima di noleggiarlo (servizio aggiuntivo);
- Stabilire il periodo di tempo entro il quale il prodotto dovrà essere restituito (normalmente va dai quattro agli otto giorni, ma può durare anche un mese)
- Pagare il servizio di renting (anche tramite abbonamento mensile)
- Ricevere il prodotto a casa o ritirarlo presso il punto di ritiro
- Spedire il prodotto noleggiato al termine della scadenza prestabilita.
Gli aspetti organizzativi del fashion renting
Proviamo ora ad analizzare questo fenomeno non più dal lato dell’utilizzatore, ma dal lato dell’offerta. L’azienda che offre il servizio di renting deve conservare i capi e gli accessori per poi metterli a disposizione di potenziali “indossatori” tramite il servizio di noleggio. Inoltre, nel momento in cui l’utente restituisce il prodotto noleggiato, essa deve occuparsi di tutti gli aspetti legati alla manutenzione e alla cura del prodotto, prima di mettere l’articolo nuovamente disponibile ai futuri utilizzatori. Tutti i servizi legati alla cura del capo sono normalmente inclusi nel prezzo che l’utente paga per il servizio di noleggio. Infatti, il prezzo di noleggio comprende il servizio di tintoria, sanificazione, sartoria e, alcune volte, anche una quota assicurativa per piccoli danni o macchie. Soprattutto a seguito della pandemia dovuta al Covid-19 il processo di sanificazione è inevitabile.
Le principali piattaforme di fashion renting italiane
PLEASEDONTBUY è il servizio di fashion renting offerto da Twinset ed è specializzato nel noleggio di abiti da cerimonia. È possibile noleggiare i capi per 4 o per 8 giorni.
DREXCODE offre la possibilità di noleggiare abiti, scarpe, gioielli, accessori e borse per grandi occasioni. È possibile usufruire gratuitamente dei consigli di uno stylist e, inoltre, dopo il periodo di noleggio è possibile acquistare l’articolo ad un prezzo vantaggioso.
RENT FASHION BAG offre un servizio di noleggio interamente dedicato alle più desiderate borse di lusso. È possibile noleggiare la borsa per un periodo di tempo e ad un prezzo predefinito, oppure sottoscrivere un abbonamento (per 3 mesi, 6 mesi o 12 mesi) e godere di offerte, promozioni e prezzi vantaggiosi
DRESSYOUCAN offre il servizio di renting di abiti, accessori, borse e scarpe di alta moda per grandi occasioni. È possibile noleggiare il prodotto per 4 giorni e godere di un servizio extra di prova pre-noleggio al costo di 20 euro.
Riflessioni sull’impatto ambientale del fashion renting
Il fenomeno appena discusso permette di trarre vantaggi non solo all’utente (piacere di indossare articoli lussuosi) ma anche alla collettività (sostenibilità ambientale). Infatti, questo servizio permette di: ridurre l’inquinamento ambientale causato dalle aziende tessili, le quali sono uno dei settori più inquinanti, dare continuità al ciclo di vita del prodotto e consentire un minor consumo e un maggior risparmio economico, da parte dell’utente, in termini di manutenzione degli abiti. Tuttavia, possono essere fatte delle considerazioni in merito al fatto che i vantaggi ambientali possano essere considerevoli solo nel momento in cui il noleggio sia un’abitudine adottata dalla maggior parte dei consumatori, altrimenti la riduzione dell’inquinamento ambientale potrebbe non essere così impattante poiché l’inquinamento generato dal trasporto dei beni persiste.
E voi cosa ne pensate? Credete che il fashion renting possa diventare una nuova abitudine di consumo in futuro? Fatecelo sapere nei commenti!
Articolo di Letizia Corradini