Mercoledì 5 novembre, durante il corso di Channel Management della professoressa Silvia Bellini, i traders del primo anno hanno incontrato – virtualmente- Mattia Tassi, Trade Marketing Manager Italia di Davines.
Davines è un’azienda specializzata in prodotti professionali per la cura di capelli e della pelle.
L’azienda nasce circa 30 anni fa e, ad oggi, conta su circa 700 persone, di 46 nazionalità diverse.
Il gruppo Davines è un brand a cappello che comprende 3 brand: Davines per il mondo haircare, Comfortzone e Skin Regimen per lo skincare.
Il gruppo è in continua crescita, grazie anche al fatto di aver gettato delle fondamenta solide nel corso degli anni. Questo ha permesso loro di superare il rallentamento dovuto alla pandemia globale, tornando a crescere ai ritmi del 2019.
Mattia Tassi ha introdotto l’incontro facendo un’interessante considerazione: “siamo sempre stati esposti al marketing tanto che ormai lo diamo per scontato”. Quando si parla di marketing si intende cambiamento e chi lavora in questo mondo si dovrebbe impegnare affinché questo cambiamento avvenga; si dovrebbe mirare ad una prospettiva positiva, non solo per l’azienda ma anche per generare un cambiamento nel mondo.
Bisogna smettere di cercare delle scorciatoie e iniziare a concentrarsi su un percorso che sia di lungo periodo mirando anche al concetto di sostenibilità.
Ma che cos’è la sostenibilità?
Mattia Tassi afferma che la sostenibilità è come un tavolino a tre gambe, se gli togliessimo anche una sola gamba non potrebbe più stare in piedi. Queste “tre gambe” della sostenibilità sono la sostenibilità economica, quella sociale e infine quella ambientale.
“Essere migliori per il mondo”. In questa semplice frase, che ha i propri capisaldi in etica, sostenibilità e bellezza, troviamo lo scopo di Davines.
L’obiettivo dell’azienda è quello di non manipolare i propri clienti ma di instaurare delle relazioni con loro, ispirandoli.
Davines, collegandosi alla teoria del Cerchio d’Oro di Simon Simek, tiene al fatto che la gente non acquisti i loro prodotti solamente per ciò che fanno ma anche il motivo per cui lo fanno. Come evidenziato prima, l’azienda cerca di creare delle relazioni con i clienti che superino i prodotti stessi e che si formino sui valori cardine di questo brand.
Davines è riconosciuta dal 2016 come una B-corp, ovvero è un’azienda che usa il business per generare profitto ma allo stesso tempo crea un impatto positivo sulle persone e sulle aziende.
Davines si impegna a generare un impatto positivo non solo sui saloni ma anche a monte, sui fornitori, sulle persone che lavorano con e per Davines.
Negli anni l’azienda ha deciso di impegnarsi sempre di più nella causa ambientale, creando prodotti che conciliassero bellezza e sostenibilità ma anche dando vita e partecipando a progetti e iniziative volte alla sensibilizzazione delle persone, facendogli prendere consapevolezza che le loro azioni possono aiutare a rendere la Terra un posto migliore per le generazioni future.
Ma quali e che cosa sono questi progetti di Davines?
Il primo progetto a cui fa riferimento Mattia Tassi si collega ad una dichiarazione dell’ONU, la quale afferma che le microplastiche presenti nei mari sono 500 volte più numerose di tutte le stelle presenti in cielo. L’azienda quindi si è operata per creare dei gadget (shopper, borracce, sacche per la lavatrice e vaschette durevoli) da dare ai saloni per minimizzare l’impatto ambientale.
Il nostro pianeta non è un pianeta usa e getta e l’economia circolare può essere una strada da intraprendere per trovare una possibile soluzione. I pilastri di questo concetto sono le 4R (Rifiuta. Riduci, Riutilizza, Ricicla) che mirano a minimizzare il nostro impatto sulla Terra.
Il secondo progetto, “Campagna a presidio della bellezza sostenibile”, è in collaborazione con la fondazione Slow food per la biodiversità onlus. Sono stati coinvolti più di 600 saloni e raccolti fondi serviti per salvaguardare l’olivo Quercetano, in Versilia. Davines però ha voluto chiudere il cerchio e passare dallo storytelling allo storydoing, prendendo l’estratto di questo olio e inserendolo all’interno di un loro prodotto.
Un’altra importante iniziativa prende il nome di “Tuteliamo il mare”, iniziata nel 2018. Le campagne sono cambiate di anno in anno. Il primo anno, in collaborazione con Lega Ambiente, aveva come obiettivo la tutela delle tartarughe e la salvaguardia del mar Mediterraneo.
Nel 2019 l’azienda si è focalizzata sulla prevenzione e, in collaborazione con Castalia, Corepla, le autorità del bacino del fiume Po e la Fondazione dello Sviluppo Sostenibili, ha installato delle barriere fluviali che hanno intercettato grandi quantitativi di rifiuti. Parallelamente, sono state attivate delle azioni di raccolta rifiuti in prossimità di alcuni fiumi e spiagge.
A quest’ultima fase del progetto presero parte anche molti studenti del corso Trade e Consumer marketing.
Nel 2020, Davines si è concentrata sull’importanza del mare e delle sue alghe. L’azienda ha quindi dato il via a un percorso di ripopolamento della flora marina.
Un’altra campagna, che ha visto la partecipazione dell’università di Parma in prima persona, è Bee strong.
Questa iniziativa, anche se al primo anno e in un periodo così particolare come quello che stiamo vivendo, ha avuto un notevole successo, segno di come la salvaguardia del nostro amato pianeta sia un tema tanto preso a cura dai saloni quanto dai consumatori finali!
Mattia Tassi ha concluso l’incontro incoraggiando i traders a non fermarsi davanti alle difficoltà e non pensare a “perché farlo” ma a “come farlo” perché è anche dai piccoli gesti di noi menti giovani che può partire il cambiamento!