Questa volta la rubrica World of Traders ci porta in Slovacchia, precisamente nella città di Bratislava. È qui che il nostro trader Dario Sindoni ha preso parte al programma Erasmus lo scorso 1 febbraio. La sua esperienza avrebbe dovuto concludersi il 30 giugno, ma a causa della pandemia è rientrato il 26 marzo. La mobilità però prosegue da casa in via telematica, e gli consentirà di portare a termine questa preziosa esperienza di vita e di studio.
Di Bratislava, Dario ci riferisce che nonostante ospiti mezzo milioni di abitanti, si tratta di una città a misura d’uomo, con un centro storico interamente visitabile a piedi. Ci racconta che gli abitanti del posto sono molto cordiali, ma solo in pochi conoscono l’inglese e questo rende un po’ difficile poter comunicare. I monumenti da visitare sono numerosissimi, tra musei, castelli, chiese ed altri edifici dal valore storico. Sottolinea inoltre che la comunità di studenti Erasmus è più viva che mai e frequenta i numerosi e sfiziosi locali del centro storico che offrono consumazioni a prezzi molto accessibili. Infine è particolarmente interessante la posizione geografica della città, molto vicina ad altre grandi capitali come Vienna, Praga e Budapest, che risultano quindi facilmente raggiungibili.
Dario ha frequentato l’University of Economics in Bratislava (EUBA), un ateneo specializzato negli insegnamenti in campo economico. L’università risulta alquanto diversa dagli atenei italiani. Infatti gli spazi e gli edifici che costituiscono il corpo fisico dell’università sono molto grandi ed ampi, con svariati bar, mense, punti di ristoro, zone relax attrezzate con televisioni (e persino console per i videogiochi!), terrazze all’aperto e tanto altro. L’ambiente universitario è alquanto informale, ed i professori sono particolarmente disponibili ed amichevoli. Pare che si possa addirittura vedere alcuni di loro andarsene in giro in pantofole per i corridoi. Nei loro uffici sono attrezzati per poter passare intere giornate ed hanno tutti i comfort, come macchine del caffè, fornelli e divani. Insomma, dei veri e propri monolocali!
Ora vediamo come si articola lo studio universitario nel dettaglio. Il piano di studi può essere organizzato dagli studenti, scegliendo esami che variano tra i 3 ed i 6 CFU e che spaziano dal marketing sostenibile ai mercati finanziari. Gli insegnamenti hanno un’impronta molto più pratica piuttosto che teorica, e sono disponibili moltissimi corsi fra cui scegliere, cosa che permette di creare un profilo personalizzato e caratteristico. I corsi che Dario ha frequentato sono:
- Marketing;
- International Marketing;
- Business Planning;
- Marketing Case Study;
- Managerial Simulation;
- Internet Marketing;
- Negotiation;
tutti in lingua inglese.
A proposito delle classi, queste sono costituite da circa una ventina di studenti, numero che si giustifica per il gran numero di corsi disponibili fra cui scegliere. Le lezioni sono molto interattive, data l’impronta pratica ed il numero dei frequentanti: uno spazio a fine lezione dedicato alla discussione dei temi spiegati con gli studenti e compiti settimanali sugli argomenti svolti. La modalità d’esame è mista: la valutazione è data da uno scritto e da un lavoro di gruppo operativo. Dario ci racconta che le classi erano costituite sia da studenti stranieri che da studenti slovacchi e che tutti si sono dimostrati molto disponibili e pronti a collaborare nello studio e nello svolgimento dei lavori di gruppo e dei progetti.
Al perché ha deciso di imbarcarsi in questa avventura, Dario ha risposto che ne sentiva l’esigenza per il suo essere “socievole e voglioso di nuove esperienze” e per migliorare le sue abilità comunicative e linguistiche in ottica lavorativa. Dice inoltre: “Stare in contatto con studenti provenienti da tutto il mondo apre la tua mente e stimola molte riflessioni. Ho imparato ad apprezzare il sistema universitario italiano, per il suo focus sulla teoria e sullo studio intensivo che forniscono sicuramente un solido bagaglio culturale, ma anche a criticarlo. Gli altri studenti godono di una praticità differente che a mio parere li trova più pronti al mondo del lavoro, nonostante le lacune teoriche. Rapportarsi con diverse culture smonta tanti archetipi che per tutta la vita ho dato per scontati, consentendomi di ampliare le mie vedute. Nel suo essere sorprendente, l’Erasmus è proprio come te lo aspetti, un infinito arricchimento accademico e culturale.”
Insomma, non ci resta che ringraziare Dario per aver condiviso con noi la sua esperienza e le sue riflessioni in proposito, ed augurargli un buon proseguimento per tutto. Alla prossima!
Creato da Alessandro Cosentino