Negli ultimi anni si sono diffusi i modelli di pagamento P2P (peer-to-peer). Si tratta di una tecnologia digitale che permette lo scambio di denaro tra privati, da persona a persona, in maniera istantanea e gratuita. Infatti, basta scaricare un’app dal mobile, associarla al proprio conto e selezionare l’importo e l’utente a cui si vuole inviare il denaro. La transazione, generalmente, non richiede ulteriori costi e avviene in maniera immediata, per questo risulta conveniente da utilizzare, per velocizzare gli scambi di denaro tra amici e parenti.
I pagamenti peer-to-peer permettono a qualsiasi utente di fungere sia da “client” che da “server” e sono molto usati in paesi come gli Stati Uniti e Cina. Negli USA il 78% dei giovani utilizza le app P2P e si stima che entro il 2021 il volume delle transazioni ammonterà a $300 miliardi. Mentre in Cina, dove spopola l’app WeChat Pay, si stima che il volume totale delle transazioni P2P sarà di $6,3 mila miliardi entro il 2020.
Dal 2018 questa tecnologia sta prendendo piede anche in Italia, grazie alla diffusione del mobile e di app che permettono tali scambi, come l’App Postepay P2P del servizio postale italiano, con la quale si possono trasferire gratuitamente fino a 25 euro al giorno.
La prima compagnia a diffondere i pagamenti person-to-person è stata Paypal, già verso la fine degli anni ’90, quando ha sviluppato il servizio di trasferimento digitale di denaro per facilitare gli acquisti online. Nel 2017 l’azienda ha elaborato $155 miliardi di transazioni e dal 2019 ha reso completamente gratuiti i trasferimenti tra parenti e amici.
Vista la grande diffusione di questa tecnologia, la piattaforma Whatsapp, dopo aver rivoluzionato il sistema della messaggistica istantanea, è pronta per rivoluzionare anche i pagamenti P2P. Infatti, nei prossimi mesi verrà rilasciata nel mondo l’app Whatsapp Pay, una Universal Payment Interface che utilizza il sistema di pagamento tra pari. Dall’ottobre 2019 l’app è stata testata in India su un campione costituito da un milione di utenti. Il test ha fatto emergere il problema sulla sicurezza degli scambi monetari: il numero delle transazioni potrebbe essere così elevato da impedire un effettivo controllo da parte della Banca Centrale.
Nei prossimi sei mesi Whatsapp Pay dovrebbe arrivare anche in Italia e in tutto il mondo entro il 2020. Gli utenti potranno inviare denaro ai propri contatti direttamente dalla chat, come se mandassero un’immagine. Inoltre, l’app potrà essere utilizzata anche per ultimare gli ordini sui siti e-commerce. Oltre a WhatsApp Pay, l’azienda di Mark Zuckerberg sta sviluppando altri sistemi per velocizzare gli scambi commerciali come: Instagram Shopping, il Marketplace di Facebook e la valuta digitale Libra.
Ci toccherà aspettare i prossimi mesi per assistere agli sviluppi delle app “from Facebook”…
Creato da Fabio Rauzino.