Proprio in questi giorni a Londra, al terzo piano del centro commerciale Selfridges, sarà possibile visitare un negozio molto particolare: si tratta di The Instagram Edit, il pop up store di Instagram.
Il temporary store, dal design accattivante e dall’atmosfera quasi surreale, rimarrà aperto fino al 15 dicembre, giusto in tempo per lo shopping natalizio.
Al suo interno si potranno acquistare prodotti di diverse categorie come homeware, skincare, e gioielleria di otto brand nativi digitali che hanno avuto successo grazie al celebre social network.
Tra questi c’è Mene, un “Jewellery innovator” come lo definisce Selfridges, Tandem che ha l’obiettivo di semplificare la skincare per renderla più economica e sostenibile dal punto di vista ambientale e Atelier Stella Ceramics, che produce ceramiche fatte a mano dal 2012.
Non mancheranno ovviamente importanti brand di abbigliamento come Kim Shui, nato tre anni fa a New York ma che ha già vestito star del calibro di Kylie Jenner e le sorelle Hadid ed entrato recentemente nella lista 30 under 30 di Forbes.
Col suo modo di comunicare immediato e d’effetto Instagram è sempre stata una piattaforma molto utile alle imprese, ormai è uno dei principali mezzi di informazione utilizzato dai consumatori di tutte le età per farsi ispirare circa le innovazioni dei brand e le ultime tendenze, ma non solo: da pochi mesi è possibile acquistarvi direttamente grazie al sistema di pagamenti “in-app” chiamato Instagram Checkout.
Il fatto che questo famosissimo social decida di aprire uno store ci fa capire come nonostante l’e-commerce stia crescendo in maniera esponenziale e che molti ritengono che presto eserciterà una leadership assoluta, il canale fisico resiste ed è fondamentale per i consumatori, anche per i più giovani, soprattutto per i bisogni che solo esso può soddisfare come l’esperienza fisica e la disponibilità immediata dei prodotti, che risultano essere fondamentali soprattutto per alcune categorie merceologiche.
IHL Services, l’importante società americana di ricerca, stima infatti che nel 2022 il 75% del commercio al dettaglio sarà ancora guidato dal negozio.
Ovviamente però deve continuare a crescere ed essere sempre più organica l’integrazione tra i due canali, in modo tale da sfruttare in maniera ottimale i vantaggi di entrambi, e gestire coerentemente ogni aspetto della relazione con il consumatore per fargli vivere la stessa esperienza su tutti i touchpoint senza interruzioni.
Nell’ultimo decennio abbiamo assistito alle forme di omnicanalità più disparate, fino ad arrivare alla possibilità di acquistare dei prodotti direttamente dal negozio fisico di uno dei nostri social network preferiti, cosa ci potremmo aspettare in futuro?
Creato da Ylenia Anselmi