“In un mondo che non ci vuole più”… staranno cantando le banconote della serie Europa, così come quelle del dollaro canadese e dello yen giapponese. Ma lì conosceranno le canzoni di Battisti? Chissà. La verità è che siamo di fronte ad una società sempre più cashless, ci troviamo in un’era in cui il contante ha perso la centralità nella fase finale delle transazioni, a favore dei pagamenti digitali. Le payment card, i metodi di identificazione a radiofrequenza come contactless, smartphone, device wearable, vengono favoriti da una grande fetta di consumatori, a discapito della storica moneta. L’invenzione di quest’ultima viene attribuita, per tradizione, a Cresio, ultimo sovrano della Lidia, nel VII secolo a.C. La sua introduzione sostituì l’allóra baratto e dopo 2600 anni rischia di venir sostituita dalla moneta digitale.
Attualmente paesi come Canada, Singapore, Svezia, Francia effettuano circa il 60% dei loro acquisti con metodi elettronici. In Svezia sono diffuse app come Swish che permettono di pagare con il proprio numero di telefono, collegato al conto bancario. Per facilitare ulteriormente il processo di acquisto, migliaia di consumatori svedesi si sono impiantati un chip RFID sottopelle, con il quale pagare utilizzando la tecnologia contactless. Anche Amazon starebbe testando un sistema con cui effettuare pagamenti scannerizzano la propria mano, collegata alla carta di credito/debito.
Negli ultimi anni si sono diffuse app come Apple Pay e GPay, con le quali comprare con il proprio smartphone, semplicemente appoggiando l’estremità superiore del telefono al lettore POS e utilizzando l’impronta digitale come metodo di autenticazione. Altri strumenti in forte espansione sono i wearable device. Si tratta di dispositivi indossabili come smartwatch, braccialetti, che contengono un chip NFC che indirizza alla propria carta. Con questi nuovi sistemi di identificazione vengono superate le ormai obsolete password e codici PIN.
Dal 2009 ha preso piede anche il bitcoin, una moneta digitale utilizzata per i sistemi di pagamento. Si tratta di una criptovaluta scambiata virtualmente, attraverso una tecnica peer to peer, senza intermediari finanziari. Per questa ragione, il bitcoin non ha un valore controllabile da una banca centrale e questo lo rende volatile. Attualmente si stimano circa 7 milioni di utenti, e il 5% degli americani, che utilizzano il bitcoin come mezzo di scambio monetario.
D’altro canto, sono molti i Paesi che prediligono ancora il contante. Tra questi l’Italia, la quale nel 2018 ha usato sistemi di pagamento elettronici solo per il 37% sul totale degli acquisti. Il fenomeno è comunque in forte espansione, con una crescita del 9% rispetto all’anno precedente. Alcuni studiosi associano il cashless alla perdita di identità nazionale, in quanto porterebbe tutti i Paesi ad utilizzare la stessa moneta.
In l’Italia, nella Legge di Stabilità 2020 approvata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 ottobre, un importante punto di svolta riguarda proprio la digitalizzazione dei pagamenti. L’obiettivo è quello di incentivare i consumatori e gli operatori di commercio all’utilizzo di sistemi cashless, per aumentare la trasparenza, diminuire le frodi fiscali, ridurre i costi di gestione e favorire l’economia digitale. Infatti, il contante è anonimo e non tracciabile, e favorisce il mercato nero. Per incentivare i cashless payment, il governo italiano garantisce dei cashback e dei super bonus a tutti i consumatori che superano una determinata soglia. Inoltre, promette sanzioni per gli operatori commerciali che non accettano pagamenti con carte o bancomat.
Per i prossimi anni possiamo immaginare metodi di pagamento ancor più veloci e sicuri, che utilizzino i dati biometrici come fattore di identificazione. Si tratta di impronte digitali, riconoscimento facciale, voice ID, retinal scan. L’azienda Matica sta già sperimentando delle nuove card con l’impronta digitale da applicare sulla carta oppure sul lettore POS, per autorizzare il pagamento. Inoltre, si suppone che gli acquisti da mobile supereranno quelli realizzati da desktop.
In conclusione, il futuro del denaro è sicuramente nelle mani della tecnologia, dell’abbandono del fisico a favore del virtuale. Questo comporterà all’industria finanziaria ed ai venditori al dettaglio di implementare un processo di innovazione per aggiornare la fase finale degli acquisti. Chi riuscirà ad attuare queste novità prima dei competitors otterrà sicuramente un vantaggio competitivo. Ma una volta affermata la moneta elettronica e l’utilizzo dei dati biometrici, quale sarà il prossimo passo?
Creato da Fabio Rauzino