Giovedì 7 Marzo i ragazzi del corso di Marketing Internazionale, tenuto dalla Prof.ssa Beatrice Luceri, hanno incontrato il Dott. Paolo Ganzerli – Direttore Export Parmareggio ed ospite del Retailab, centro di ricerca dell’Università di Parma focalizzato sulle problematiche di frontiera che riguardano il Retailing.
Parmareggio è leader sia nella produzione che nella commercializzazione del Parmigiano Reggiano e del burro ed è confluita, dallo scorso Gennaio, con Grandi Salumifici Italiani nella holding Bonterre.
L’azienda detiene la leadership, oltre che in Italia, in Francia e in Germania. Ogni Paese necessita però, come ha spiegato il Dott. Ganzerli, di un approccio diverso: spesso è indispensabile differenziare la comunicazione e il packaging del prodotto a seconda della cultura di ciascun Paese per ottenere dei riscontri positivi, poiché “è meglio essere i più forti in un solo Paese, che esportare in molti con un risultato poco significativo”. Ciò denota la necessità di conoscere e comprendere le potenzialità e le peculiarità di un Paese prima di internazionalizzare il business, al fine di ottimizzare le risorse a disposizione.
Malgrado l’attenta analisi dei mercati di riferimento e il conseguente assestamento delle leve del marketing mix, vi sono pilastri non facilmente governabili tra cui: la tutela legale, i vincoli di packaging, i dazi e la tassazione, la shelf life, i vincoli sanitari e il fenomeno dell’Italian Sounding. Esso rappresenta una minaccia all’export dei prodotti made in Italy come il Parmigiano Reggiano. Si tratta di prodotti presenti soprattutto sul mercato americano, di apparente origine italiana, dato l’utilizzo di denominazioni di origine, immagini e marchi evocativi del Belpaese. Generando confusione nella testa del consumatore finale, che è convinto di acquistare un prodotto italiano, sottraggono buona parte degli introiti derivanti dall’export del mercato alimentare.
Parmareggio ha registrato nel 2018 un aumento delle quote export per il 20%, grazie all’entrata in vigore del CETA , (Comprehensive Economic and Trade Agreement) e dell’EPA (Economic Partnership Agreement).
Il primo entrato in vigore il 21 settembre 2017, è stato siglato tra l’Unione Europea ed il Canada per semplificare l’esportazione di beni e servizi tra i due Paesi, mentre il secondo è un accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Giappone, che ha consentito sia l’eliminazione dei dazi su circa il 99% dei beni, che l’abbattimento delle barriere all’entrata per le imprese europee nel mercato giapponese.
Tali accordi sul libero scambio, in un contesto competitivo sempre più complesso, hanno una duplice funzione: da un lato ampliano le prospettive di miglioramento per le PMI italiane, come Parmareggio, che puntano molto sull’esportazione, dall’altro si propongono di limitare il fenomeno dell’Italian Sounding, al fine di tutelare le eccellenze agroalimentari italiane.
Scritto da Clara Granaldi