Nel pomeriggio di mercoledì 13 febbraio i nostri Traders, insieme con altri studenti dell’Università di Parma, hanno partecipato al convegno organizzato dal Professore Franco Mosconi, titolare della Cattedra Jean Monnet, e dalla Fondazione Konrad-Adenauer-Stiftung dal titolo “Industria 4.0: l’approccio tedesco alla quarta rivoluzione industriale e l’esperienza lungo la via Emilia”
Dopo i saluti e i ringraziamenti del Magnifico Rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei, è intervenuta Laura Pineschi, Presidente del Centro Studi in Affari Europei e Internazionali presso l’Università di Parma, che ha posto l’attenzione su due parole chiave che caratterizzano il contesto attuale: rivoluzione e comparazione.
A seguire, Caroline Kanter, Direttrice della Fondazione Konrad-Adenauer Italia, ha introdotto il confronto tra i modelli italico e tedesco, approfondito durante l’intervento del Professore Franco Mosconi che ha spiegato il motivo per cui possiamo parlare di confronto tra Germania ed Emilia –Romagna.
L’Ingegnere Giovanni Notarnicola, Associate Partner Porche Consulting, ha aperto la prima tavola rotonda presentando il dilemma della trasformazione: le imprese devono continuamente affrontare minacce e cercare di adattarsi alle mutate condizioni di mercato e uno dei modi con cui possono farlo è intraprendere la via della digital trasformation. Per Porche non si tratta di innovare soltanto le tecnologie alla base del processo produttivo, ma anche di fornire strumenti di business efficaci per supportare al meglio il passaggio da un contesto competitivo ad un altro. È quello che l’Ingegner Notarnicola ha chiamato “gestione ambidestra”.
Successivamente, l’Ingegner Antonio Copercini, Chief Supply Chain Officer Barilla, ha posto l’attenzione sui processi d’innovazione e ha mostrato la loro primaria fonte d’ispirazione: gli scrittori di fantascienza. Nonostante questo accostamento possa sembrare bizzarro, ci ha spiegato che proprio questi visionari pensano al mondo del futuro con 20 – 30 anni d’anticipo, fornendoci una bozza delle Visionary Technologies, ovvero quelle tecnologie abilitanti che permettono ai processi aziendali, ma anche alla vita di tutti i giorni, di fare un salto in avanti nel progresso ed essere svolte in modo più semplice ma anche più efficace.
Ranieri Niccoli, Chief Manufacturing Officer Automobili Lamborghini, ha ripercorso la storia del brand focalizzandosi sulla collaborazione italo-germanica e sull’importanza che riveste l’artigianalità quasi esclusivamente italiana nel processo di creazione delle super sports cars.
La crescita dimensionale dell’azienda dopo l’acquisizione da parte del gruppo Audi-Volkswagen, è da attribuirsi ad un modello di business incentrato sulla customizzazione estrema dei prodotti, rigorosamente assemblati a mano con un impianto tecnologico avanzato a supporto delle capacità delle persone.
Infine, Franco Stefani, Chairman System Ceramics, ha chiuso la prima tavola rotonda spiegando cosa rappresenta per la sua azienda il concetto di intralogistica e quanto per lui sia importante l’innovazione dei processi di organizzazione tramite investimenti in ricerca e sviluppo per essere più competitivi sul mercato.
Apre la seconda tavola rotonda del pomeriggio, Erwin Rauhe, Presidente della Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK). Rauhe ha posto la sua attenzione sulle principali differenze tra il modello tedesco e quello italiano arrivando a delle conclusioni fondamentali: le risorse umane devono avere una formazione adeguata al lavoro che devono svolgere, l’industria italiana ha subito una modernizzazione quindi riesce ad ottenere un vantaggio competitivo, la delocalizzazione tedesca in Italia ha un vantaggio che risiede nelle infrastrutture del Paese di provenienza che si combina con lo sfruttamento delle competenze italiane nelle filiali.
Il Professor Patrizio Bianchi, Assessore al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna, ha posto l’accento sulla capacità delle imprese di integrare prodotti personalizzati con i grandi livelli di produzione. Inoltre, ha evidenziato l’importanza dell’educazione, della sostenibilità sociale e non solo ambientale e dell’economia dei materiali.
Infine, Peter Kurth, Presidente della Federation of the German Waste, Water and Raw Materials Management Industry (BDE), ha ripreso il concetto della responsabilità ambientale che deve essere condivisa da tutti i Paesi che devono caricarsi anche della responsabilità degli altri, poiché le conseguenze delle scelte ambientali sbagliate ricadono indistintamente su tutta la popolazione mondiale. Ha esortato i governi ad accogliere regole funzionali a quest’obiettivo ma anche sanzioni per chi non le rispetta, nell’ordine di un rigore morale verso le generazioni successive.
Ha chiuso il convegno Romano Prodi, Presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, evidenziando come l’Italia riesca ad avere un attivo in bilancio nonostante non vi sia più nessuna grande azienda industriale totalmente italiana. La risposta risiede nel modello emiliano che riesce a sfruttare a suo favore la meccatronica innovativa.
Creato da Valentina Nironi e Claudia Leccese