Il cibo sta diventando un vero e proprio protagonista nelle nostre vite, non solo a tavola, ma anche nel mondo della moda e della bellezza. Questo fenomeno è alimentato dal marketing sensoriale, cioè una strategia che punta a stimolare i cinque sensi per creare esperienze coinvolgenti e complete. Non si limita al semplice prodotto, ma va oltre, cercando di evocare emozioni, ricordi e sensazioni nei consumatori, influenzando il loro comportamento d’acquisto.
Quando vediamo qualcosa che ci ricorda un cibo che amiamo, il nostro cervello attiva le stesse aree che si accenderebbero se lo stessimo mangiando davvero. Non è solo una questione di sapore, ma di emozioni e desiderio. Vedere un prodotto goloso può scatenare un’irresistibile voglia di possederlo.
Nel mondo della bellezza, brand come Rhode, creato da Hailey Bieber, sfruttano questo fenomeno con il concetto di “blazer donut skin”, ispirato alla glassa dei donut, per creare una pelle perfetta e luminosa. Non solo skincare: anche la moda si fa golosa, come nel caso di Jacquemus, che mescola la bellezza naturale dei campi di lavanda con un richiamo visivo che evoca la dolcezza del cibo.
E che dire di Too Faced? Le sue palette di ombretti, che ricordano tavolette di cioccolato, sono un vero piacere da vedere e da usare, profumate e irresistibili.
Ma perché i brand ricorrono a questa strategia così golosa?
L’uso del cibo nel beauty e nella moda va oltre la semplice tendenza estetica. In un’analisi più approfondita, emerge che i marchi cercano di entrare nella quotidianità delle persone, come il cibo che fa parte di ogni giorno. Mentre il cosmetico un tempo era solo un’aggiunta, un ornamento, oggi è diventato essenziale, parte integrante della nostra routine. Il richiamo al cibo permette ai brand di connettersi a una sfera emotiva profonda, dove il prodotto non è solo da vedere o usare, ma da vivere come una coccola. In un periodo di incertezze, il cibo offre una sorta di rifugio emotivo e un senso di comfort, trasformandosi in un atto che va oltre la cura esteriore, ma che si fa anche rifugio di piacere, per nutrire anche l’anima.
Questi brand utilizzano il cibo come uno strumento potente per evocare emozioni, stimolando un desiderio che va oltre il prodotto stesso. Alla vista di un oggetto goloso scatta una fame emotiva, creando un’esperienza simile al food porn: il piacere di vedere e sentire è tanto forte quanto quello di mangiare. Così, bellezza e moda diventano piaceri da gustare con gli occhi e con il cuore, un invito a provare qualcosa che ci fa venire voglia di essere, come una ciambella glassata o una tavoletta di cioccolato. Una tentazione golosa che non possiamo fare a meno di desiderare.
Articolo di Serena Latini