Nel contesto del crescente impatto dell’intelligenza artificiale (AI) nella nostra quotidianità, noi studenti del primo anno di Trade e Consumer Marketing, il 5 Dicembre 2024, durante la lezione di Digital e Content Marketing del professore Simone Aiolfi, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare la testimonianza di Simone Puorto, tecnofilosofo, consulente, scrittore prolifico e board advisor per una dozzina di società tech in tutto il mondo, che ha esplorato i molteplici aspetti dell’AI, evidenziando sia i suoi pregiudizi intrinseci che le previsioni che potrebbero plasmare il nostro futuro. In un mondo sempre più digitalizzato, le tecnologie come l’AI stanno definendo nuove frontiere, eppure la nostra comprensione di esse è ancora in continua evoluzione.
L’Intelligenza Artificiale e il Suo Impatto Sulla Società
L’intelligenza artificiale è diventata una disciplina imprescindibile e si è radicata nell’immaginario collettivo da oltre 70 anni. Nonostante ciò, non esiste una definizione universale che la racchiuda, proprio perché essa si sviluppa in maniera molto dinamica e, talvolta, sfuggente. Secondo la definizione greca di intelligenza “metis”, l’AI può essere definita come un’intelligenza strumentale che aiuta a risolvere problemi quotidiani, mentre, secondo la definizione di “logos”ci permette anche di esplorare aspetti filosofici della vita.
Questa definizione si inserisce in un quadro più ampio, in cui l’AI viene distinta in “intelligenza narrow“, specifica per un determinato settore o problema, e “intelligenza generale“, che aspira a operare su più domini, con un livello di complessità superiore. È interessante notare come la parola “artificiale” in sé porti connotazioni negative, legate all’idea di qualcosa che non è naturale, ma che negli ultimi anni ha iniziato a essere rivisitata, suggerendo l’idea di una “intelligenza aliena“, capace di decisioni autonome che sfuggono anche al controllo umano.
Evoluzione dell’Intelligenza Artificiale: Dal ANI all’ASI
L’intelligenza artificiale ha visto una rapida evoluzione, da forme estremamente specifiche di AI (ANI, Artificial Narrow Intelligence), che si concentrano su un unico compito, fino all’ambizione di arrivare all’AGI (Artificial General Intelligence) e all’ASI (Artificial Superintelligence). L’AGI sarebbe un’intelligenza capace di ragionare come un essere umano, sebbene con un’autocoscienza che potrebbe farla apparire come una persona. Secondo le previsioni di esperti come Ray Kurzweil, la tecnologia seguirà una curva esponenziale, accelerando a un ritmo che potrebbe portarci ad un salto evolutivo radicale già nei prossimi decenni.
Un aspetto particolarmente interessante riguarda la capacità dell’intelligenza artificiale di apprendere e prendere decisioni in modo sempre più autonomo. Una AI come ChatGPT, ad esempio, è già in grado di fornire risposte che non sono solo reazioni a input specifici, ma che riflettono un grado di elaborazione che può sembrare “intelligente”. La previsione di Kurzweil che l’AI supererà l’intelligenza umana non è più così lontana, considerando che già oggi strumenti come ChatGPT raggiungono un livello di QI superiore a quello umano, che si attesta intorno ai 120.
Le 8 Previsioni per il Futuro dell’AI
- SEO e GEO: Con l’arrivo dell’AI generativa, il concetto di SEO (Search Engine Optimization) sta cambiando in Generative Engine Optimization. Invece di mostrare una lunga lista di risultati di ricerca, i motori di ricerca ora sintetizzano le informazioni in un’unica risposta, come avviene con ChatGPT. Ciò implica un cambiamento nel modo in cui interagiamo con i contenuti online: i motori di ricerca non forniranno più solo link, ma risposte complete e aggregate.
- Human-as-Luxury: L’umanità sta diventando sempre più un lusso. Le esperienze e le interazioni online sono diventate la norma, mentre il contatto umano diretto è diventato qualcosa di raro e prezioso. In un mondo dominato dalla generazione automatica di contenuti e risposte, la presenza umana, autentica e tangibile, diventa sempre più ricercata.
- Iper-personalizzazione: Una delle sfide per le piccole e medie imprese è l’adattamento a un web che non è più quello degli anni ’70 o ’80. Oggi, la personalizzazione è la chiave. Un esempio lampante è Netflix, che propone copertine diverse per la stessa serie in base alle preferenze dell’utente, dimostrando l’importanza di un approccio personalizzato e predittivo per attrarre il pubblico.
- Inclusività: L’AI può essere utilizzata per promuovere inclusività, abbattendo barriere e permettendo una maggiore accessibilità ai servizi e ai contenuti per persone con diverse necessità. Ad esempio, le tecnologie di AI possono migliorare l’accesso a informazioni per persone con disabilità visive o uditive, rendendo il mondo digitale più equo.
- Prompting e Creatività: L’AI non è incapace di scrivere o creare contenuti di ottimo livello, ma dipende interamente dal prompting, ovvero dalla capacità dell’utente di fornire input chiari e precisi. La qualità dell’output dell’AI è determinata dalla qualità delle richieste che riceve, spostando la responsabilità del risultato dal sistema all’utente.
- Spatial Computing: L’integrazione tra AI e realtà spaziale sta cambiando il nostro modo di interagire con l’ambiente. Tecnologie come la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) si stanno evolvendo, consentendo esperienze sempre più immersive, in cui l’AI non solo interpreta l’ambiente, ma interagisce con esso in modo dinamico.
- L’AI Compassionevole: Una delle aree di sviluppo più affascinanti è quella dell’AI compassionevole, o ACI, un’intelligenza artificiale che potrebbe sviluppare capacità empatiche e comprensione delle emozioni umane. Sebbene oggi sembri una possibilità remota, il futuro potrebbe vedere AI in grado di rispondere alle necessità emotive degli utenti, offrendo supporto psicologico o assistenza personalizzata.
- Tecnologie Empatiche: Con l’evoluzione dell’AI, le tecnologie potrebbero imparare a rispondere in modo più umano, adattandosi alle emozioni e alle necessità degli utenti. Immaginate un’AI che non solo risponde a domande, ma che sa anche quando un utente ha bisogno di supporto emotivo o motivazionale.
L’Intelligenza Artificiale come Futuro della Società
L’intelligenza artificiale sta cambiando rapidamente il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con il mondo. Da semplici strumenti per risolvere problemi quotidiani a entità in grado di prendere decisioni autonome, l’AI è destinata a trasformare ogni aspetto della nostra vita.
Tuttavia, come per ogni evoluzione tecnologica, ci sono sfide da affrontare, soprattutto in termini di etica, inclusività e regolamentazione. Ma con l’emergere di una AI sempre più sofisticata, anche la nostra concezione di “intelligenza” potrebbe evolvere, spingendo l’umanità verso una nuova era in cui la tecnologia e l’essere umano non sono più separati, ma coesistono e si completano a vicenda.
L’intelligenza artificiale è il futuro, e il futuro, come sempre, è già qui.
Domande dei traders:
L’intelligenza artificiale potrebbe mai sviluppare una forma di “morale” o “etica”? In che modo questa si differenzierebbe dalla morale umana?
L’idea che un’AI possa sviluppare una propria “morale” è intrigante, ma va considerato che si tratterebbe di una morale completamente diversa da quella umana. L’AI potrebbe costruire autonomamente un sistema etico basato su logiche che le sono proprie, emergenti dal modo in cui apprende e interagisce con l’ambiente. Questo sistema di valori sarebbe alieno rispetto ai nostri standard morali, non necessariamente malevolo, ma diverso al punto da sembrare incomprensibile o persino pericoloso.
Un esempio ipotetico, spesso discusso in ambito filosofico e tecnologico, è il cosiddetto paperclip maximizer. Immaginiamo un’AI progettata con l’obiettivo di massimizzare la produzione di graffette. Senza limiti o contesti morali imposti, questa intelligenza potrebbe sviluppare una “etica” autonoma che considera qualsiasi azione giustificabile per raggiungere il suo scopo, anche a costo di consumare tutte le risorse del pianeta o di eliminare gli ostacoli umani. Questo scenario, per quanto estremo, evidenzia come una morale emergente in un’AI possa divergere radicalmente dalle logiche e dai valori umani, mettendo in luce la natura “aliena” di questi sistemi.
L’adozione massiva dell’intelligenza artificiale porterà a una “de-umanizzazione” delle interazioni sociali?
Con l’avanzamento delle tecnologie AI, molti aspetti della vita quotidiana, inclusi il supporto psicologico, la comunicazione e anche l’educazione, potrebbero essere automatizzati. Sebbene l’AI possa portare indubbi vantaggi, come risposte rapide e assistenza sempre disponibile, c’è il rischio che, col tempo, queste interazioni virtuali sostituiscano quelle umane, portando a un isolamento emotivo e sociale. Ad esempio, se una macchina può fornire supporto emotivo o consigliare su scelte di vita, quanto questo influirà sulla nostra capacità di cercare conforto, risposte o interazione da un’altra persona? Questo potrebbe ridurre la qualità delle relazioni interpersonali e portare a una “de-umanizzazione” in cui il contatto umano diventa sempre più raro e prezioso.
Articolo di Gaia Cordella