I clienti vogliono sempre di più un’esperienza personalizzata per ciò che riguarda la loro customer experience, e le aziende stanno dando sempre più importanza a questo fatto per paura di perdere i propri clienti. L’iper personalizzazione vuole rispondere proprio a questi bisogni.
L’Iper personalizzazione
L’obiettivo è rendere più liscio possibile il percorso di acquisto del cliente, cercando di trovare il momento adatto per risolvere un potenziale bisogno che può presentarsi, soddisfacendolo. Si tratta di plasmare un’esperienza d’acquisto su misura, con proposte e risoluzioni che si adattano perfettamente alle singole necessità dei clienti, creando così legami più stretti e garantendo la loro fedeltà attraverso esperienze che gradiscono.
Questo avviene grazie all’utilizzo dei dati: questa infatti si fonda sull’analisi avanzata di questi ultimi e sull’impiego dell’intelligenza artificiale, andando a fondo e creando nuovi scenari in cui le interazioni possono essere poi modificate per adattarsi al meglio alle singole realtà dei clienti, al fine di soddisfare al massimo le loro aspettative. Quando si parla del mondo offline, l’iper personalizzazione è garantita dall’attenzione che viene rivolta al cliente.
Con l’approccio tradizionale alla personalizzazione, i consumatori vengono forniti di raccomandazioni di prodotto più generiche, le quali offrono un livello di personalizzazione inferiore perché si basano su informazioni più generali e transazionali per trarre conclusioni sul cliente in base alle sue caratteristiche. Invece, con l’iper-personalizzazione, i clienti non ricevono solo raccomandazioni generiche sui prodotti, ma un’esperienza più attenta al contesto, la quale si adatta al modo in cui essi interagiscono con il marchio.
L’iper-personalizzazione porta ad una rivoluzione nella segmentazione del pubblico, consentendo una risposta più efficiente, personalizzabile e in tempo reale alle esigenze dei clienti.
I vantaggi
I vantaggi dell’iper-personalizzazione sono vari:
- Contenuto su misura: L’iper-personalizzazione è diventata una risorsa preziosa per molti brand: attraverso la creazione di contenuti personalizzati, le aziende possono coinvolgere i consumatori su un livello più individuale, aumentando così la loro fedeltà e soddisfazione. L’obiettivo è evitare che il pubblico debba navigare attraverso una moltitudine di contenuti poco rilevanti, assicurando l’accesso solo a informazioni personalizzate e pertinenti.
- Coinvolgimento dei clienti potenziato: I contenuti iper-personalizzati generano un coinvolgimento senza precedenti. Immaginate di ricevere messaggi personalizzati dal vostro marchio preferito sul vostro dispositivo mobile, oppure di entrare in un negozio dove le vostre preferenze sono già note per creare un’esperienza su misura. Questo livello di coinvolgimento contribuisce alla lealtà e alla ritenzione dei clienti.
- Incremento della crescita: L’iper-personalizzazione aiuta le aziende a catturare nuovi clienti e a crescere. Una strategia per personalizzare i contenuti consiste nell’utilizzare i dati per creare annunci mirati su prodotti simili a quelli per cui l’utente ha già mostrato interesse, o annunci personalizzati basati su dati demografici specifici. Inoltre, l’iper-personalizzazione può migliorare le performance dei siti web, ad esempio mostrando offerte mirate o raccomandazioni personalizzate agli utenti che hanno visitato il sito più volte ma non hanno ancora effettuato acquisti.
- Aumento della fedeltà dei clienti: Attraverso l’iper-personalizzazione, le aziende possono sviluppare relazioni solide con i propri clienti, favorire legami a lungo termine e aumentare le conversioni. Sfruttando dati e intelligenza artificiale, è possibile offrire contenuti e raccomandazioni personalizzate ai singoli utenti, rafforzando così le relazioni e stimolando la fidelizzazione dei clienti.
Concludendo, il cliente diventa centrale per le aziende, e per questo è bene che tutte adottino la strategia dell’iper personalizzazione per la customer experience del cliente, o quanto meno quella della personalizzazione.
Articolo di Silvia Chessa
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