Il marketing comportamentale è una strategia che permette alle imprese di utilizzare dati e analisi per comprendere le preferenze, le azioni e le motivazioni dei clienti e fornire loro messaggi, offerte ed esperienze personalizzate e pertinenti che corrispondono ai loro bisogni e interessi, al momento giusto, sul canale giusto e nel formato giusto.
È un approccio incentrato sul cliente e prevede la creazione di valore in ogni fase del processo di acquisto.
Il marketing comportamentale può anche essere utilizzato per creare urgenza, scarsità o FOMO (paura di perdere qualcosa) per i clienti che esitano o procrastinano.
Questa strategia permette alle aziende di ottimizzare il budget di marketing riducendo i costi di acquisizione, aumentando il valore della vita del cliente e migliorando il ritorno sull’investimento, in quanto in base al comportamento dei propri clienti, si possono ridurre gli sprechi e l’inefficienza degli sforzi di marketing per concentrarsi sui segmenti più redditizi e fedeli.
I DATI COMPORTAMENTALI
I dati comportamentali si riferiscono alle informazioni che si raccolgono sulle azioni e interazioni degli utenti/clienti con brand, prodotti o servizi. Alcuni tipi di dati comportamentali sono:
– Dati demografici: includono informazioni come età, sesso, posizione, reddito, istruzione, ecc. Questi dati si raccolgono dai profili dei clienti, tramite dei sondaggi o fonti di terze parti.
– Dati psicografici: includono informazioni sulla personalità, i valori, gli atteggiamenti, gli interessi, lo stile di vita dei clienti, ecc.
I seguenti dati vengono estratti dalle recensioni, dai social media o dai quiz online.
– Dati transazionali: includono informazioni sulla cronologia degli acquisti, sulla frequenza, sull’attualità, sull’importo dei clienti. Questi dati scaturiscono dai record di vendita, fatture, ricevute o programmi fedeltà.
– Dati comportamentali: includono informazioni sul comportamento online dei tuoi clienti, come le pagine che visitano, i contenuti che utilizzano, i link su cui fanno clic, il tempo che trascorrono, i dispositivi che utilizzano, ecc. Tali dati vengono raccolti tramite l’e-mail marketing, l’analisi dei social media e dagli strumenti di monitoraggio online.
I dati identificano modelli, tendenze e cluster che servono per individuare diversi gruppi di clienti in base ai loro comportamenti. Tutto ciò consente di soddisfare diversi segmenti di clienti aumentando le conversioni e la fedeltà.
MA CHI UTILIZZA IL MARKETING COMPORTAMENTALE?
utilizza i dati dei clienti per consigliare film e programmi che corrispondono ai loro gusti. Utilizzando il marketing comportamentale, Netflix ha aumentato la soddisfazione, il coinvolgimento e la fidelizzazione dei clienti, oltre a ridurre i costi di abbandono.
utilizza i dati dei clienti per suggerire prodotti che potrebbero piacergli o di cui potrebbero aver bisogno. Amazon utilizza dati comportamentali come cronologia di navigazione, cronologia degli acquisti, liste dei desideri e abbandono del carrello per segmentare e indirizzare i clienti con e-mail, annunci e consigli personalizzati. Amazon utilizza anche dati comportamentali per creare prezzi dinamici, che adeguano i prezzi dei prodotti in base alla domanda, all’offerta e alla concorrenza.
utilizza il comportamento dei clienti per inviare e-mail che ricordano loro i loro programmi di viaggio, offrono sconti o suggeriscono attrazioni nelle vicinanze.
In conclusione, il marketing comportamentale è una potente strategia che permette di segmentare e indirizzare gli utenti in base ai loro comportamenti nel web. Questa strategia permette di migliorare l’esperienza del cliente, aumentare i tassi di conversione e la fedeltà. E tu ritieni che questa strategia di marketing sia importante per il successo dell’azienda?
Articolo scritto da: Arianna Romeo
FONTI:
https://it.wix.com/blog/tipi-di-marketing
FONTI IMMAGINI:
https://www.communicationvillage.com/blogs/2017/12/20/marketing-comportamentale-cos-e-come-funziona/
https://www.smartbee.it/blog/come-sviluppare-strategia-web-marketing-successo/
https://www.rundesign.it/storia-logo-netflix/