Francesca Ferroni, PhD
22 Novembre 2023
Le neuroscienze, un campo in continua evoluzione, stanno guadagnando sempre più rilevanza nella comprensione del sistema nervoso. Lasciatevi guidare attraverso una breve panoramica delle neuroscienze e scoprite dove potrebbero condurci in futuro.
Breve introduzione alle neuroscienze
Le neuroscienze, lungi dall’essere un campo omogeneo, in realtà si popola di diverse branche che al loro stesso interno sono multidisciplinari (come la fisica, matematica, filosofia, psicologia) ma che sono accumunate dallo studio del sistema nervoso e delle sue proprietà emergenti.
Breve storia delle neuroscienze
Il viaggio delle neuroscienze inizia nel 1500 a.C. con il primo trattato di medicina, e prosegue attraverso i secoli con importanti contributi da parte di figure rilevanti come Ippocrate, Platone, Aristotele e Galeno. Quest’ultimo, pioniere nello studio degli effetti dei traumi cranici, ha permesso di concludere che la mente è situata nel cervello. Lo studio scientifico del cervello nacque però ufficialmente nel 1800 grazie all’invenzione del microscopio che permise a Camillo Golgi e Santiago Ramon y Cajal di comprendere la struttura del neurone.
Principali metodi d’indagine
Le neuroscienze sfruttano metodi d’indagine avanzati come l’Elettroencefalografia (EEG) e la Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI). L’EEG permette di registrare l’attività elettrica del cervello con un’alta risoluzione temporale, nell’ordine dei millisecondi mentre la fMRI offre un vantaggio spaziale, permettendo di localizzare l’attività cerebrale con una risoluzione spaziale millimetrica. Queste tecniche non invasive, insieme a registrazioni intracorticali e stimolazioni magnetiche transcraniche (TMS), consentono di esplorare il funzionamento del cervello in maniera approfondita.
Cos’è il BOLD?
La fMRI misura il BOLD (Blood oxigen level dependent), cioè il cambiamento del segnale provocato dall’aumento del flusso cerebrale indotto dalla necessità di ossigeno dell’area cerebrale attivata.
Le neuroscienze applicate
Domanda: L’apprezzamento del bello
L’esperienza estetica nasce dall’interazione di processi percettivi, affettivi-motivazionali e cognitivi-decisionali. La prospettiva che considera i neuroni specchio, attivi sia durante l’esecuzione che durante l’osservazione di azioni, suggerisce un approccio trasversale nell’analisi dell’esperienza estetica.
Cosa sono i neuroni specchio?
I neuroni specchio sono una classe di neuroni motori che si attiva sia quando un individuo esegue un’azione finalizzata ad uno scopo, sia quando lo stesso individuo osserva la medesima azione compiuta da un altro soggetto. Diversi studi nell’ambito della neuroestetica hanno messo in luce il ruolo rilevante del sistema motorio nella percezione di opere d’arte. Ad esempio, uno studio EEG ha dimostrato che durante l’osservazione dei tagli di Fontana, si attiva il sistema motorio corticale, suggerendo una connessione tra il gesto artistico e la percezione dell’opera d’arte.
Letture incorporate
Domanda: Come influisce la lettura sulla nostra esperienza?
La lettura e l’ascolto sono processi intrinsecamente collegati al nostro sistema sensorimotorio. Contenuti emotivi o legati all’azione attivano gli stessi circuiti cerebrali che si attivano durante l’esperienza in prima persona di una specifica emozione (esempio la paura) o durante l’esecuzione di un’azione, evidenziando “l’incorporazione” di tali informazioni attraverso il sistema sensorimotorio.
In conclusione, le neuroscienze promettono di aprire nuovi orizzonti nella comprensione del cervello umano. Dove ci porteranno esattamente? Solo il futuro ci riserverà questa scoperta affascinante.
- “Come il bias cognitivo influenza la percezione del consumatore nel settore del marketing, in particolare quando si tratta di prodotti biologici?”
Il bias cognitivo si riflette nella tendenza dei consumatori a dare maggiore importanza al bollino bio sul packaging e sull’etichetta durante la lettura.
- “Quali differenze si sono riscontrate nell’attivazione dei muscoli implicati nella deglutizione tra soggetti pro bio e non pro bio durante la lettura di etichette?”
I consumatori mostravano una pre-attivazione del muscolo miloioideo, implicato nella deglutizione, in particolare quando leggevano l’etichetta di prodotti biologici, a prescindere dalle loro credenze. Tale pre-attivazione interessava il momento precedente all’afferramento, ovvero la fase di anticipazione motoria, del succo etichettato come bio.
- “In che modo la comprensione di queste differenze nell’attivazione muscolare può guidare strategie di marketing mirate per influenzare positivamente le percezioni dei consumatori?”
L’identificazione delle variazioni nell’attivazione muscolare tra i consumatori può offrire preziosi insights per la progettazione di strategie di marketing personalizzate, adattate alle diverse reazioni dei consumatori.
Articolo di Jacopo Ferilli
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