Erasmus fuori dall’Europa? L’esperienza Overworld potrebbe fare al caso tuo. Questo mese la rubrica World of Traders parlerà dell’esperienza di Tommaso Marra, studente magistrale di Trade e Consumer Marketing all’Università di Parma, che attualmente si trova a Osaka.
Osaka, un esempio di urbanizzazione, industrializzazione e sviluppo
Osaka è la seconda città più grande e popolosa del Giappone e da Tokyo.
È una città che affaccia sul mare e insieme alla regione che la comprende, il Kansai, è riconosciuta universalmente come “La cucina del Giappone”, per via delle sue famose tradizioni culinarie che hanno origini antiche, ancora oggi molto care ai cittadini.
In termini di attività, Osaka offre ogni cosa si possa desiderare, dai templi Shintoisti e Buddisti alle discoteche del centro, passando per l’infinito numero di konbini (Convenience Store), fino alle piccole izakaya, simili alle nostre osterie, dove si può generalmente trovare del buon cibo a prezzi contenuti, in un’atmosfera ricca di folklore che non può non farti sentire a casa!
Osaka è una città altamente industrializzata e sviluppata con altissimi palazzi dotati di terrazze panoramiche dove è possibile trovare vastissimi centri commerciali, ristoranti e ogni genere di negozio.
Insomma, la città del futuro!
La Kwansei Gakuin University e il suo campus
L’università scelta da Tommaso è la Kwansei Gakuin University. La sede principale si trova a Nishinomiya, una vera e propria città, ai margini del complesso urbano di Osaka, con l’unica differenza che agli altissimi grattacieli si sostituiscono edifici dalle dimensioni più modeste, insieme a qualche tempio in più.
Ma l’attrazione principale è proprio il campus della Kwansei Gakuin, un piccolo paradiso dove anche lo studio diventa rilassante.
Il campus è situato in cima ad un piccolo colle, raggiungibile in circa 20 minuti a piedi oppure con il bus in 10 minuti.
Già dall’ingresso si può vedere il giardino principale che permette anche una serena vita all’aperto.
Dopo, si trova l’edificio più alto, con la torre dell’orologio che scandisce la fine e l’inizio delle lezioni.
L’intera atmosfera è calma e rilassata, infatti nei momenti liberi si può decidere di fare una passeggiata al lago, visitare il giardino zen con il suo laghetto delle carpe, oppure passare del tempo nella Global Lounge in compagnia di altri studenti provenienti da ogni parte del mondo.
Per la pausa pranzo, oltre alle mense e ai bar universitari, si può anche optare per una sosta in uno dei numerosi food truck (ogni giorno diversi) o per uno spuntino al volo nei fast food come 7-Eleven, da Starbucks o KFC all’interno del campus.
Ma non è finita qua: ci sono anche una palestra fornitissima, una piscina, campi da baseball, calcio, rugby, football americano, una libreria, biblioteca, infermeria e molto altro.
Differenze delle modalità d’esame
Le modalità d’esame sono completamente diverse per la maggior parte dei corsi.
Le classi hanno sempre numeri contenuti di studenti, al massimo 10 o 15, la frequenza è implicitamente obbligatoria perché influisce sul voto finale.
I professori si interessano attivamente che il concetto sia stato assimilato e incoraggiano la discussione tra studenti al fine di interiorizzare meglio il concetto.
Poi ci sono gli “assignment” che sono dei testi da redigere su determinati argomenti affrontati in classe, che richiedono rielaborazione personale, studio e padronanza dell’argomento.
Infine, c’è un “final report” ossia un assignment più impegnativo che richiede una conoscenza approfondita dell’argomento trattato in cui la rielaborazione personale e il “critical thinking” sono vitali per ricevere una buona valutazione.
Attività extra accademiche
Le università giapponesi sono basate su uno stampo americano, di conseguenza esistono moltissimi club universitari tra cui scegliere: da quello di aikido a quello di manga, dal club di equitazione a quello di football, insomma c’è davvero una vasta scelta in base ai propri interessi.
Il caso del gruppo di cheerleading è particolare perché vengono coinvolte moltissime studentesse e durante i match e intrattengono senza sosta il pubblico sugli spalti, in diretta competizione con il gruppo di cheerleaders dell’università rivale.
Essere parte di un club è un tratto molto importante da inserire nel curriculum, esserne il leader ancora di più; infatti, questo elemento da dimostrazione ad un futuro datore di lavoro come si sia in grado di lavorare in gruppo o di dirigere un team, skills molto apprezzate e richieste in Giappone.
Alloggio, affitti, prezzo, zone per universitari, come trovare informazioni?
La Kwansei Gakuin University mette a disposizione diverse possibilità per trovare alloggio durante il periodo di scambio.
La prima opzione è fare richiesta per una delle residenze “KGU Arranged”, messe a disposizione dall’università, che si dividono principalmente in dormitori con mezza pensione o senza pasti.
I dormitori sono circa una decina e sono sparsi lungo tutto il territorio di Osaka, comprese le città limitrofe e le trasferte verso i campus possono risultare complicate alle volte.
Ad esempio, Tommaso impiega ogni mattina 1 ora circa per arrivare al campus, durante cui deve prendere 3 treni diversi e un bus.
Però non c’è da spaventarsi, la famosa organizzazione giapponese fa in modo che tutti i trasferimenti siano precisi al secondo, senza (quasi) mai un minuto di ritardo, rendendo il processo molto scorrevole e automatico.
La seconda opzione prevista è “homestay”, ossia la possibilità di abitare in famiglie giapponesi approfondendo così la conoscenza degli usi e i costumi, ma soprattutto imparando la lingua con un approccio “hands-on” mettendosi in gioco per davvero.
La terza opzione prevede la ricerca personale del proprio appartamento, processo che può essere piuttosto lungo e complicato, ma che permette di avere più possibilità di scelta. Per aiutare gli studenti nella ricerca, KGU mette a disposizione alcuni link attendibili da cui poter partire.
Luoghi da non perdere
Menzione d’onore per gli Universal Studios di Osaka, il primo parco Universal aperto in Asia
A circa 30/40 minuti da Osaka si trova Kyoto, la vecchia capitale dell’Impero. Il palazzo imperiale è stato trasformato in un parco pubblico e il palazzo vero e proprio al suo interno ora ospita gli imperatori “in pensione”.
La dualità giapponese di cui tanto si parla è evidente nell’enorme quantità di templi che è possibile trovare ad ogni angolo, magari accostati ad un edificio modernissimo: ciò dimostra un incredibile avanzamento tecnologico unito all’attaccamento alla tradizione e ai valori del passato.
Impossibile non visitare Kyoto senza passare per Fushimi Inari, il santuario situato sulla sommità del colle, conosciuto per via dei numerosissimi “torii” rossi, ossia le porte da cui si accede ai territori considerati sacri, uno spettacolo davvero unico al mondo!
Più o meno a un’ora da Osaka si trova Nara: città immersa nella natura, molto famosa per i suoi cervi che, come gli abitanti locali, si inchinano per ricevere dei biscotti dai visitatori, un’esperienza unica!
Questi sono solo alcuni esempi, ma sicuramente vale la pena visitare anche Nagoya, Hiroshima, Miyajima, Tokyo, Okinawa, insomma il Giappone è pieno di posti stupendi e suggestivi da visitare, e sicuramente un semestre non basta per visitarli tutti!
Uno sguardo al cibo tipico
Cominciando da Osaka, il piatto tipico della città per eccellenza è l’okonomiyaki, anche chiamato “la pizza di Osaka”, è una sorta di omelette dalla forma rotonda ed è principalmente composto da una particolare pastella, verza e uova, a cui possono venire aggiunti moltissimi altri ingredienti in base al gusto personale. Il tutto viene servito su una piastra calda, per poi essere tagliato a pezzi con l’aiuto di una spatola e mangiato ancora caldo.
Impossibile non menzionare il sushi, il piatto di riso e pesce crudo conosciuto in tutto il mondo. A differenza di quello che si può pensare, il sushi non è sempre di qualità eccelsa o superiore, esistono infatti ristoranti adatti a tutte le tasche.
Come già menzionato in precedenza, la carne di Kobe è un must da provare in Giappone, anche se può essere davvero costoso.
Poi non possiamo dimenticarci del ramen, che sebbene non sia di origine nipponica, è stato rielaborato e fatto proprio dalla popolazione giapponese, fino ad essere uno dei piatti che più facilmente riconduciamo a questo paese.
Molto rinomata è anche la loro “tagliata di pollo”, ossia fette di pollo crudo appena scottato. I giapponesi vanno molto fieri dei loro polli allevati a terra e in condizioni di assoluta libertà e con controllo del regime alimentare, in modo da rendere il prodotto più sicuro possibile.
Concludiamo con i mochi, dei dolci a base di farina di riso glutinoso, ripieni della famosa “marmellata” di fagioli rossi, che hanno una consistenza molto particolare, quasi collosa.
Tra i più famosi ci sono quelli di Nara, dove esperti artigiani locali, tramite un processo molto particolare lavorano la farina di riso per creare l’impasto dei mochi.
Cosa ti ha spinto a fare l’Overworld in Giappone?
“Avevo tanta voglia di sperimentare, vedere e provare cose nuove e perché no, anche voglia di un po’ di adrenalina.
Tutto questo unito al fatto che adoro la cultura pop giapponese, la storia, la cucina, insomma ho visto l’opportunità e l’ho presa al volo!”
Consiglieresti questa esperienza ai tuoi colleghi? Se sì perchè?
“Consiglierei questa esperienza a tutti e insieme a ciò il consiglio che mi sento di dare è che bisogna sapersi adattare, avere spirito di iniziativa e non aver paura di provare, soprattutto quando si è così lontani da casa e ci si ritrova a dover gestire la propria vita in completa autonomia.
Personalmente trovo non ci sia nulla di meglio che comprendere una nuova cultura, vivere a stretto contatto con la tradizione, respirare la stessa aria che respirano i locali, mi rendo conto che più mi immergo e più mi innamoro di questo paese, con tutti i suoi lati positivi ma imparando a comprendere anche quelli negativi”.
Articolo scritto da: Antonella Buonagurio