Con oltre 1 miliardo di utenti attivi al mese, Tik Tok è il fenomeno digitale del momento. La piattaforma è oggi un’irrinunciabile fonte di informazioni, trend, musica, che ogni giorno, per 95 minuti in media, irrora le nostre vite di una linfa quasi vitale.
Sembra impossibile farne a meno, appare così naturale cliccare su quella piccola icona in media 8 volte al giorno (la piattaforma è seconda solo a Instagram per utilizzo giornaliero), guardare e caricare video, condividerli con i propri amici, commentare, mettere like…
Ma a cosa serve davvero Tik Tok?
Il Tik Tok What’s Next Report 2023 sottolinea come la piattaforma stia passando dall’essere fun all’essere functional: essa non ha più la sola funzione di intrattenere gli utenti, ma rappresenta un luogo virtuale dove scoprire novità, fare esperienze, avere contatti con aziende e professionisti, insomma, dove rendere il piacere qualcosa di “digitalmente funzionale”.
Una delle tendenze del 2023 è proprio quella dell’actionable entertainment, un aspetto sul quale le aziende puntano molto e che potrebbe rappresentare un salto di qualità per la piattaforma stessa. La pubblicità è sempre stata fonte di disturbo o quante volte ci è stato proposto di pagare per evitare di ricevere quegli annunci… Con questa iniziativa la pubblicità diventa invece fonte stessa di intrattenimento, permettendo ad aziende e brand di mettersi in contatto diretto con milioni di utenti durante il loro momento di svago.
“Tik Tok non è un’assemblea comunale”
Questo si legge nel Report 2023, che definisce il social un vero e proprio club, nel quale poter “scoprire idee, esplorare le proprie passioni e vivere le proprie vite”. Oggi le persone creano e ricercano contenuti piacevoli, mostrano, condividono ed apprezzano life-hacks per piccoli problemi quotidiani.
Gli utenti passano in media 23,6 ore al mese su Tik Tok, come se un intero giorno ogni 30 fosse esclusivamente dedicato alla navigazione e all’esplorazione della piattaforma, e le aziende, ormai da anni, non perdono tempo e sfruttano al massimo l’occasione di mostrarsi attive ed accattivanti.
L’interesse per i Tik Tok ADS (secondo Google Trends) è aumentato dell’1,12% dal 2020, un dato non irrilevante per i business che vogliono mantenersi al passo con i tempi, senza tralasciare poi la previsione per cui i guadagni di tali ADS raggiungeranno quelli di YouTube (fino a 7 euro ogni 1.000 visualizzazioni) entro il 2024.
Ma cosa pensano gli utenti?
In Italia, il 57% delle persone ritiene che gli annunci pubblicitari presenti sulla piattaforma siano molto interessanti, e si affida alla sezione dei commenti per raccogliere feedback e recensioni sui prodotti sponsorizzati. Per non parlare poi degli influencer…
Il 65% degli italiani afferma di fidarsi totalmente dei creator per l’acquisto di prodotti, ed è per questo che da tempo micro e macro influencer spopolano sui social rendendo virali le proprie vite.
Non è tutto: oltre la metà degli utenti di Tik Tok afferma che la fiducia nei confronti di un marchio aumenta se esso è presente sul social e promosso da un influencer.
La portata del fenomeno appare quindi esponenziale, non c’è modo di sottrarsi all’onda che ha prepotentemente invaso le nostre vite e che i brand sono costretti a cavalcare. Un tempo la condicio sine qua non per le aziende era quella di essere digitalizzate, perché l’assenza di un business in rete equivaleva al suo annientamento. Ma cosa accade oggi? È forse necessario essere presenti su Tik Tok per esistere? E se invece non bastasse neanche questo?
Non esiste una risposta a queste domande, almeno non certa, il dibattito è acceso, la sfida è aperta. Chi vincerà?
Mariacaterina Lunardo