Con il passare degli anni si è assistito a innumerevoli innovazioni nel mondo del retail, si è passati dal piccolo dettagliante di prossimità a centri commerciali immensi, come il Dubai Mall che con i suoi 400.000 metri quadrati di superficie (l’equivalente di circa 50 campi di calcio) è il centro commerciale più grande al mondo.
Ed in futuro? Cosa ci sarà nel 2025? Faremo sul serio la spesa alimentare con il nostro VR comodamente dal nostro divano? Forse si, forse no… Quello che si può scorgere è senza dubbio la voglia della distribuzione moderna e delle insegne industriali di stare al passo con i tempi e con le novità tecnologiche.
Con il passare del tempo sia l’industria che i retailers hanno dovuto affrontare un’infinità di problematiche legate alla complessità delle catene di approvvigionamento globali, dagli ostacoli logistici che possono portare a sprechi alimentari e difficoltà nella tracciabilità dei prodotti lunga la filiera. Fattori che non rendono affatto semplice la soddisfazione della crescente esigenza di trasparenza da parte del consumatore moderno, sempre più sensibile a tematiche quali sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
Funzioni d’uso della BlockChain IBM Food Trust
Proprio per questo motivo insegne leader del settore della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) come Walmart hanno implementato l’uso della Blockchain IBM food trust per scavalcare questi ostacoli al fine di garantire una maggiore trasparenza al consumatore!
In cosa consiste l’uso della Blockchain nei Grocery stores? Mi stai dicendo che posso fare la spesa con i Dogecoin da Walmart? Beh, potresti farlo. Ma non è di questo che si parla. Quando un consumatore entra in un supermercato sappiamo che si aspetta ora più che mai dei prezzi convenienti, un servizio veloce pulito e familiare, ma soprattutto si aspetta che i prodotti che acquista siano sicuri!
Quindi, grandi insegne commerciali come Walmart inseriscono i prodotti alimentari a scaffale solo quando sono sicuri della bontà e della sicurezza di quest’ultimo, proprio per questo Walmart controlla periodicamente i propri prodotti (particolarmente freschi e freschissimi) inseriti a scaffale, per sostituire quelli che non sono più buoni con prodotti freschi. Bell’iniziativa… ma nulla di nuovo, dove sta l’innovazione?
Immagina se al posto di metterci giorni per individuare tutti i prodotti non più buoni, riuscissimo a farlo in pochi minuti con estrema certezza.
Sicurezza della filiera alimentare
Dal 2017 Walmart e IBM stanno collaborando per farlo diventare realtà.
Se pensiamo al sistema alimentare è estremamente difficile riuscire a tracciare la provenienza e il rispetto delle norme in tema di salute lungo tutta la filiera, partendo dai contadini a monte fino ad arrivare alla distribuzione a valle. Il mango che hai mangiato a colazione è veramente di coltivazione BIO? Come ha impattato il trasporto sull’ecosistema e i metodi di conservazione e trasformazione?
Fino a qualche anno fa era estremamente difficile e oneroso riuscire a tenere traccia di tutti questi dati, problematica generata dal fatto che tutte queste informazioni venivano e vengono tutt’ora raccolte principalmente sul cartaceo; ovvero su sistemi che non comunicano tra di loro. Quindi sia il consumatore che la distribuzione non potranno mai avere una visione complessiva di quello che sta succedendo nelle fasi precedenti della filiera del sistema alimentare.
Ma grazie all’implementazione del digital ledger di IBM tutte queste informazioni sulla sicurezza del sistema alimentare saranno accessibili in modo tempestivo ed economico!
Come cambierà i rapporti tra industria e distribuzione l’innovativa Blockchain di IBM? Si darà troppa forza contrattuale ai retailer nelle negoziazioni con le industrie? È un efficace mezzo per portare differenziazione nella categoria merceologica frutta e verdura ormai banalizzata, sul mercato italiano, da quasi tutti gli attori della distribuzione?
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Articolo di Filippo Morena