Nell’attuale tessuto economico è di rilevante importanza stare al passo con i cambiamenti se non talvolta anticiparli, così da conquistare una posizione di vantaggio competitivo rispetto agli altri player.
Affinchè ciò avvenga è altresì importante una profonda conoscenza dei cambiamenti della domanda, dei bisogni della stessa e delle nuove tendenze in atto che impattano sulle decisioni di ordine strategico e operativo.
E’ indispensabile per le startup o ancora per le aziende consolidate, poichè un attento studio dell’ambiente esterno permette di ridurre al minimo i rischi del settore e quindi di implementare delle strategie mirate e ad hoc. Permette anche di redigere un buon business plan, individuare i rischi, selezionare nuove aree di business, analizzare la concorrenza e misurare la soddisfazione del consumatore. Per svolgere analisi di mercato ci si può servire di tecniche quantitative e qualitative: gli strumenti impiegati sono le statistiche o ancora le discipline psicologiche.
Di seguito vediamo insieme gli step da seguire al fine da indirizzare la fase di ricerca nella direzione in cui restituisca dati rilevanti, ma prima definiamola:
Si tratta di una ricerca analitica specifica che indirizza le aziende nella presa di decisioni di carattere strategico ed operativo perchè permette di approfondire i trend di mercato, il comportamento di acquisto e di consumo, le cui esigenze corrono veloce e per soddisfarle bisogna correre più veloce. Permette di studiare anche i canali distributivi nel settore di riferimento, osservando come si muovono i competitors.
Come passare dalla teoria alla pratica?
Ecco allora le tips essenziali da seguire.
- Cosa stai ricercando?
Devi essere in primis consapevole dell’obiettivo che intendi raggiungere e come raggiungerlo, cioè scegliere se servirti di ricerche esplorative (ovvero per uno specifico problema), descrittive (che descrivono il mercato in termini di situazioni o problemi) e casuali (che indagano sui rapporti di causa-effetto).
- Di quali fonti decidi di servirti?
Puoi utilizzare dati secondari, cioè già raccolti per altri scopi, vantaggiosi per essere economici e sbrigativi, ma svantaggiosi poichè la ricerca potrebbe non essere specifica per ciò che interessa. Alternativamente vi sono i dati primari, che vengono raccolti per quel determinato problema, perciò sono molto costosi, ma hanno il pregio di essere specifici al massimo.
Per raccogliere i dati primari puoi utilizzare interviste (sia individuali che focus group), sondaggi (che richiedono un questionario), osservazione dei comportamenti (grazie al filone di ricerca del neuromarketing) e infine sperimentazione sul campo o in laboratorio.
Dopo di ciò va definito un piano di campionamento per scegliere chi intervistare e come elaborare le informazioni.
- Raccogli le informazioni
In questa fase tieni anche in conto dei potenziali rischi che potrebbero verificarsi nel raccogliere i dati primari e tieni pronto un piano B.
- Analizza le informazioni
Organizza tutto in grafici e tabelle, serviti di indicatori statistici come le medie o misure di dispersione per le variabili.
- Presenta i risultati
Tramite un report che evidenzia tutto in dettaglio al fine di aumentare la trasparenza comunicativa. Questo è utile per definire le proprie strategie e capire ciò che più apprezzano i consumatori.
Molte imprese possiedono innumerevoli informazioni sul cliente e si sono avviate verso il cosiddetto Customer Relationship Management, per gestire le info dettagliate sui singoli clienti e massimizzarne la fedeltà. Si parla a tal proposito di CRM, ma cos’è esattamente?
Viene definito come una tecnologia che gestisce tutti i dati sul cliente grazie ad un archivio di facile lettura e veloce interpretazione, ma in realtà è il fulcro di una relazione con il proprio target che va gestita e mantenuta nel tempo.
Al termine della guida ricorda: non perdere mai di vista il tuo obiettivo e fai di tutto per raggiungerlo.
Articolo di Enza Cardinale