Tutti noi conosciamo o abbiamo sentito almeno una volta nella nostra vita lo slogan: “Dove c’è Barilla c’è casa”, ma è altrettanto vero che dove c’è Barilla c’è l’Italia e l’italianità.
Da 145 anni infatti regna sovrana nelle case degli italiani (e non solo), riuscendo a trasformare un prodotto semplice come la pasta in un alimento conosciuto e amato in tutto il mondo.
La storia di Barilla
Pietro Barilla discendeva da un’antica famiglia di panettieri, conosciuta fin dalla seconda metà del Cinquecento. Nel 1877 ebbe l’idea di aprire una bottega specializzata nella produzione di pane e pasta nel centro di Parma, in strada Vittorio Emanuele 252 (oggi Strada della Repubblica).
Nonostante alcune difficoltà iniziali, Barilla riuscì ad ampliare la propria attività. In quegli anni il forno s’ingrandì rapidamente e nel 1910 fu inaugurato appena fuori Barriera Vittorio Emanuele un pastificio industriale dotato di un forno a “produzione continua” che permetteva di raggiungere 80 quintali di pasta al giorno.
Nello stesso anno venne creato il primo marchio aziendale, in modo da rendere facilmente riconoscibile la pasta prodotta. Fu disegnato dallo
scultore Emilio Trombara, raffigurava in un tondo il bambino garzone, “al putén” in dialetto parmigiano, che rovescia nella madia piena di farina il tuorlo di un gigantesco uovo. L’uovo è il punto focale della comunicazione, segno di abbondanza e di vita, e nel marchio venne ingigantito per valorizzarne il significato.
Alla morte di Pietro Barilla la direzione dell’azienda passò interamente nelle mani dei figli Riccardo e Gualtiero.
Fu a partire da allora che la Barilla aumentò la produzione e la distribuzione dei prodotti e grazie ai moderni macchinari utilizzati e ad una buona organizzazione commerciale riuscì a trasformarsi rapidamente nella più importante azienda del settore in Emilia-Romagna.
Nel 1947 la gestione passò ai figli di Riccardo, Pietro e Gianni, esponenti della terza generazione.
Fu proprio con l’avvento dei due fratelli Barilla che l’azienda parmigiana conobbe una fase di grande sviluppo e nel 1952 sospese la produzione del pane per concentrarsi unicamente in quella della pasta di semola e all’uovo.
Nel 1955 venne inaugurato il nuovo stabilimento in viale Vittorio Veneto (strada in seguito intitolata a Riccardo e Pietro Barilla) e la Barilla incrementò la produzione arrivando a raggiungere le 600 tonnellate al giorno di prodotto. Fu così che negli anni del boom economico la Barilla divenne azienda leader nella produzione e nel mercato nazionale della pasta.
Nel 1960 si trasformò in società per azioni e negli anni successivi aprì i nuovi stabilimenti di Solignano, dove iniziò la produzione di cracker e grissini, e di Pedrignano (il più grande pastificio al mondo), alle porte di Parma.
Malgrado questo fiorente periodo, tra il finire degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, a causa della crisi dell’industria italiana e delle crescenti tensioni con i sindacati, la quota di maggioranza dell’azienda passò alla multinazionale statunitense W.R. Grace and Company. Sotto la loro guida, Barilla puntò a diversificare la produzione acquistando il marchio Voiello e creando, nel 1975, il famoso brand Mulino Bianco.
Nel 1979 Pietro Barilla decise di ricomprare dagli statunitensi la maggioranza del capitale della società e di investire fortemente per il suo rilancio tanto da fondare nello stesso anno consociate estere in Francia, Spagna e Germania per rilanciare il brand dell’italianità. (Clicca qui e scopri perchè il brand è il vero capitale di Barilla)
In poco più di 10 anni dal rientro di Pietro il fatturato aumentò di 10 volte e gli stabilimenti passarono da 5 a 25, permettendo così a Barilla di diventare prima nel mercato della pasta in Europa.
Nel 1993 la guida passò ai figli di Pietro, che avviarono un intenso processo di internazionalizzazione ed espansione nei mercati europei e statunitensi, basato su numerose acquisizioni, ben sette in meno di 10 anni.
Produrre cibo buono e sano non basta più: nel 2004 infatti nasce Academia Barilla, un progetto culturale dedicato alla conoscenza e promozione della gastronomia regionale italiana che segna anche l’avvio di un’attenzione molto forte ai valori, sociali e culturali, che ruotano attorno al cibo e alla sua preparazione.
Nel 2013 a New York vi è l’inaugurazione del primo Barilla Restaurant che riesce a portare il modello di convivialità e piacere del mangiare sano e mediterraneo in giro per il mondo.
Il 2009 vede la nascita della Fondazione Barilla Center For Food and Nutrition, centro di pensiero e di proposte che ha l’obiettivo di analizzare i grandi temi legati all’alimentazione e alla nutrizione nel mondo.
Il volto del brand nel 2022
Oggi l’azienda Barilla conferma essere leader indiscussa nel comparto pasta e non solo, riuscendo a superare qualsiasi genere di ostacolo posto lugo il suo cammino.
Si è fatta strada nella mente e sopratutto nel cuore delle persone, proponendo prodotti innovativi pur mantendendo la propria tradizionalità e riuscendo sempre ad anticipare le tendenze e le esigenze del mercato.
Pochi mesi fa è stata inaugurata in via della Repubblica a Parma “La Bottega”.
Barilla ha infatti deciso di tornare al luogo in cui è iniziata la sua storia: la prima bottega inaugurata dal fondatore Pietro Barilla nel 1877.
Oggi, quella piccola bottega in strada Repubblica torna a essere “La Bottega”, uno spazio aperto a tutti, dove passato e futuro s’incontrano nel presente.
La Bottega è un cuore che ricomincia a battere, nel nostro centro storico di Parma, che ora sa un po’ di più di casa.
Articolo di Chiara Torelli