La storia del Gruppo Ferrero è una storia di successi giunta fino alla terza generazione, in cui lo sviluppo di un’azienda multinazionale si coniuga perfettamente con passato, presente e futuro di una tenace famiglia piemontese.
Pietro Ferrero nasce a Farigliano nel 1920, appassionato da sempre di pasticceria apre nel 1942 un grande negozio di dolci ad Alba.
Durante la Seconda Guerra Mondiale però non è di certo semplice la ricerca degli ingredienti e Pietro Ferrero decide di sfruttare una delle ricchezze maggiori del territorio: le nocciole.
Nel 1946 esce il primo vero prodotto della Ferrero: la “Pasta Gianduja” o “Giandujot”, a base di nocciole, che si taglia a fette e si mette sul pane, un prodotto buono e soprattutto economico: 600 lire al chilo (30 centesimi).
È proprio questo lo scopo di Pietro Ferrero: non più dolci solo per i ricchi ma dolci alla portata di tutti. Una grandissima intuizione che lo porterà verso il successo globale.
A questo punto Pietro decide di far costruire la prima fabbrica su un terreno acquistato qualche anno prima ad Alba ed il 14 maggio 1946, nasce ufficialmente l’industria Ferrero.
È in questo contesto che Michele, figlio di Pietro, comincia a collaborare con il padre e la “Giandujot” si trasforma in “Supercrema”.
Ora però lo scopo è solo uno: bisogna far conoscere la Supercrema anche fuori da Alba e dal Piemonte.
Se ne occupa Giovanni, fratello minore di Pietro, che organizza una rete di vendita molto efficiente e
capillare utilizzando mezzi marchiati Ferrero ed arrivando direttamente al consumatore.
Nel 1956 la guida della compagnia è ufficialmente passata al giovane Michele che ha una sola cosa in mente: l’espansione.
La grande ascesa della Ferrero non accenna ad arrestarsi e negli anni ’50 la fila fuori dai rivenditori Ferrero è sempre più lunga, la golosità a basso costo è un binomio imbattibile.
Nello stesso anno fu inaugurato un grande stabilimento di produzione in Germania e un secondo poco dopo in Francia. Fu il preludio di una rapida espansione di Ferrero in Europa, con l’apertura di stabilimenti in Belgio, Paesi Bassi, Austria, Svizzera, Svezia, Regno Unito, Irlanda e Spagna.
Sono gli anni del baby boom e Michele Ferrero, imprenditore attento all’evoluzione dei costumi e della società, sa cavalcare questo momento di benessere per il nostro Paese lanciando una nuova linea di prodotti pensati soprattutto per bambini e ragazzi.
Sono le “merendine” la cui capostipite è “Brioss”, seguita negli anni successivi da “Fiesta” e da altre specialità del marchio Kinder.
NUTELLA
La mente creativa di Michele Ferrero non si ferma e prova a migliorare ulteriormente la formula della Supercrema e a cambiarle nome, per lanciarla sui mercati esteri, in particolar modo oltreoceano. Nasce così nel 1964 “Nutella” (dalla parola nut che in inglese significa nocciola), conosciuta in tutto il mondo, diventata un fenomeno studiato persino dai sociologi, inimitabile ancora oggi.
Il successo è ormai consolidato, tanto che alla fine degli anni Sessanta le società Ferrero in Europa saranno otto. Questo vuol dire grandi mercati, gusti diversi fra un Paese e l’altro e, di conseguenza, l’opportunità di creare prodotti sempre più innovativi. La presenza capillare su un territorio così vasto si rivelerà la giusta strategia e un punto di forza anche per il futuro.
KINDER SORPRESA
Altro successo fondamentale di Ferrero è sicuramente Kinder Sorpresa. L’idea nasce un giorno del 1974 quando Michele Ferrero disse ai suoi collaboratori: “Sapete perché ai bambini piacciono tanto le uova di Pasqua? Perché hanno le sorprese dentro… Allora, sapete che cosa dobbiamo fare? Diamogli la Pasqua tutti i giorni”.
L’idea, come ben sappiamo, risulta essere geniale e aprirà la strada ad una popolarità straordinaria.
I celebri prodotti Ferrero da ricordare sarebbero ancora molti, tra cui: Kinder Pinguì, Mon Chéri, Pocket Coffee, Tic Tac…
Sono stati incredibili i cambiamenti da quando Pietro Ferrero ebbe l’intuizione di creare il “Giandujot” nel proprio laboratorio di Alba ad oggi.
Ferrero, infatti, è il nome della famiglia ma non è solo il nome di un’azienda a conduzione famigliare, racchiude tutti i valori che legano i componenti della famiglia, valori che sono ancora oggi incastonati sulla porta d’entrata della compagnia: lavorare, creare e donare. Tre valori che definiscono anche la storia del brand.
L’importanza nella società italiana della Ferrero è innegabile, ha contribuito allo sviluppo di un Paese dilaniato in uno dei periodi più bui della nostra storia.
Lei è lì, nei momenti di gioia e nei momenti di debolezza, possiamo dire senza paura che ha cambiato il mondo, e in fondo… che mondo sarebbe senza Nutella?
Articolo di Chiara Torelli