E se vi dicessi che Invicta quando è stata fondata nel 1906, in Inghilterra, non faceva zaini per andare a scuola ma equipaggiamento militare? Ebbene sì, produceva sacchi e borse in juta per la marina militare.
RIAVVOLGIAMO IL NASTRO
Intorno agli anni Venti l’azienda viene acquisita da Cesare Mattalia, un artigiano di Torino.
Precisamente, ad oggi, la sede principale di Invicta si trova a Leini, un comune di Torino. In questi anni la produzione, molto
legata all’escursionismo, viene estesa a cinghie, borse, guanti da sci e zaini sportivi.
Di questi anni ricordiamo l’invenzione del marsupio, brevettato nel 1938.
Finito il periodo della Seconda Guerra Mondiale in cui l’azienda si presta alla produzione di zaini per l’equipaggiamento dei militari, cominciano degli anni molto produttivi per Invicta.
Dagli anni Sessanta l’azienda viene acquisita dalla famiglia Garrino che inizia a produrre anche tende e
più in generale prodotti da campeggio, per alpinismo e abbigliamento tecnico.
In questi anni è fornitore di numerosi alpinisti e sportivi. Ricordiamo, ad esempio, che nel 1965 lo zaino Monviso viene utilizzato per la spedizione sull’Hindukush in Afghanistan. Negli anni Settanta, invece, il brand, sulla scia dell’alpinismo, dà un contributo alla Coppa del Mondo di Sci sponsorizzando con i propri guanti atleti come Alberto Tomba.
Invicta, in questi anni, produce articoli tecnici professionali, dagli zaini ai guanti e si caratterizza per l’invenzione d’accessori innovativi e di qualità eccezionali.
Negli anni Ottanta Invicta applica lo stesso rigore tecnico e stilistico perseguito negli anni per conquistare i giovani. In questi anni, infatti, Invicta diviene icona di stile urbano e italianità, grazie al suo zaino Jolly del 1981.
Dagli anni Novanta chiunque abbia dei fratelli più grandi ha visto uno zaino Invicta girare per casa, forse proprio Jolly (il modello, rivisitato, esiste ancora).
Nel 1998 l’azienda acquisisce Diadora spostando la sede a Treviso; dopo pochi anni, l’azienda comincia ad avere difficoltà e nel 2006 è costretta a cedere il marchio Invicta a Seven, azienda concorrente e proprietà della famiglia Di Stasio.
Nel 2018, Di Stasio cerca di ampliare il mercato internazionale di Invicta puntando sul lusso, facendo entrare nel gruppo un socio finanziario, Green Arrow Capital sgr.
Negli anni Invicta aveva ampliato la sua produzione all’abbigliamento e ad oggi si sta impegnando molto per effettuare un re-branding al passo con i tempi.
IL POTERE DELLE COLLABORAZIONI
In questi ultimi anni notiamo un impegno fondamentale per la sostenibilità ambientale portato avanti da Invicta. L’azienda diviene partner di GreenPea, “Invicta è con te anche nell’attenzione all’ambiente, alla qualità dell’aria, a un clima equilibrato. La moda […] Vuol dire anche fare le cose giuste: non solo vivendo all’aria aperta in modo consapevole, ma con ogni piccola scelta quotidiana […]”
Invicta crea una collezione con materie prime riciclate proprio perché “guarda al futuro e inverte l’ordinario per fare della sostenibilità uno stile di vita da indossare tutti i giorni. […]” La collezione si chiama Re-ordinary ed è possibile acquistarla dal sito.
Nel 2018 Invicta collabora con Chiara Ferragni per una limited edition di zaini, Invicta x TBS. La capsule collection riprende il modello Minisac, che può diventare anche un marsupio, adatto ad ogni uso di chiunque sia sempre in movimento.
Molto spesso le aziende attuano strategie di Nostalgia Marketing per suscitare nel consumatore delle emozioni legate ai ricordi del passato, che per il fenomeno del ricordo roseo sono dei ricordi più belli ed emozionanti di quanto li si è effettivamente vissuti. Se vuoi approfondire l’argomento, del Marketing della Nostalgia ne avevamo già parlato qui.
L’ultima novità di Invicta è la collaborazione con Dsquared2. La collezione di Dsquared2 si chiama Hi_king, un gioco di parole che rimanda all’escursionismo. I fratelli Caten, stilisti di Dsquared2, spiegano che la scelta deriva dalla volontà trascorrere del tempo fuori casa e di riscoprire la natura. Come abbiamo detto all’inizio, Invicta era molto legata al mondo di escursionismo e alpinismo, sin dagli inizi. Il logo è una fusione del logo di Invicta con una foglia d’acero, come possiamo vedere dalle immagini.
Invicta negli anni per noi è rimasto solo il brand che faceva gli zaini per andare a scuola ma è tanto altro e le capacità di rinnovarsi, rimanendo legati alle proprie origini, è molto importante per un’azienda nata più di 100 anni fa. La forza di Invicta è stata proprio quella di rimanere fedele a sé stessa ma al tempo stesso sfruttando i trend del momento con collaborazioni, influencer marketing e attenzione alla sostenibilità.
Articolo di: Chiara Tordo Caprioli – IG: @chiaratordocaprioli