L’inizio della storia
UNIQLO è uno dei colossi del mass retailing nel settore dell’abbigliamento e piú nel dettaglio, un noto brand giapponese. Il primo negozio fu aperto da Tadashi Yanai nel 1984 a Hiroshima con il nome “Unique Clothing Warehouse”. Nel 1988 si decise di registrare il brand come “UniClo”, in modo da unire due punti cardini di questo business, l’unicità e l’abbigliamento; il membro dello staff incaricato della registrazione della marca, a causa di un errore, sostituì la “C” con la “Q” e così rimase UNIQLO.
Dal primo negozio a Hiroshima seguirono una serie di aperture che portarono il brand ad espandersi prima in tutto il Giappone e poi nel resto del mondo, contando oggi oltre 2000 negozi in mercati e continenti diversi.
La strada dell’internazionalizzazione non ha sempre dato i risultati sperati, ma anche se l’insediamento del brand in Europa e in USA si è caratterizzato per errori e/o fallimenti, è stato sempre il fondatore stesso a ribadire come dagli errori si possano trarre insegnamenti che conducono a migliori soluzioni e strategie vincenti.
Cosa ha reso davvero unico il brand Uniqlo?
- Il modello di business utilizzato per la vendita al dettaglio SPA, che permise sin dagli esordi di controllare tutta la filiera di produzione (dalla progettazione, produzione, distribuzione e la gestione delle strategie di marketing).
- La centralità del consumatore, impegnandosi per offrire abbigliamento di qualità a prezzi convenienti.
- La “no logo/no brand” strategy che trasforma dei capi apparentemente anonimi, in abbigliamento che rappresenta uno status Symbol, una precisa volontà di non essere brandizzati, ma di essere semplicemente se stessi. Si predilige uno stile minimalista e funzionale che ha reso celebri in tutto il mondo altri brand giapponesi come Muji (scopri di più su Muji, leggendo questo articolo https://www.tradecommunity.it/2021/11/mujilprimobrandnonbrand )
- La filosofia UNIQLO che permette al consumatore di definire il proprio stile, abbinando indumenti universali e semplici, che possano rispecchiare la propria personalità, sfidando così le vecchie convenzioni e valorizzando le diversità che ci rendono unici ed inimitabili. “Noi riteniamo che l’individualità non provenga dai vestiti, ma dalle persone che li indossano”. (Yanai, CEO’s Fast Retailing).
- Non vuole essere solo un brand, ma un vero e proprio modo di concepire la moda e un modo di pensare. Uniqlo ha ridefinito questa tendenza del «LifeWear» che ha riassunto in poche parole come “l’abbigliamento di alta qualità adatto a tutte le situazioni e persone in un mondo che è casa per tutti noi.
Anche in tempi di crisi come questo, UNIQLO rimane fedele ai propri principi e si impegna affinché ognuno possa godere di vestiti dal design curato che mirino a donare un aspetto migliore, il tutto a prezzi contenuti. Come afferma Yanai, con questa filosofia si potrebbe contribuire ad ottenere forse un mondo più semplice ed anche più bello, dove ognuno si riconosce nel proprio stile.
Articolo di Lucrezia Sciamanna