A chi non è capitato di camminare per le strade della città, oppure scorrere l’homepage di Instagram, Facebook o Twitter e avere a che fare con una delle più stravaganti strategie di marketing messe in atto dalle piccole o grandi aziende?
Questa particolare forma di comunicazione, nata nel 1984 da un’idea del famoso pubblicitario statunitense Jay Conrad Levinson, prende il nome di guerrilla marketing.
Che cos’è il guerrilla marketing?
Il guerrilla marketing risulta essere una forma di comunicazione anticonvenzionale ad effetto sorprendente sul consumatore.
Nella maggior parte dei casi viene attuata tramite installazioni fisiche collocate in diversi ambienti, specialmente nelle città, oppure tramite eventi organizzati dall’azienda stessa.
Un esempio di quest’ultima tipologia l’abbiamo potuto osservare quando McDonald’s mise a disposizione una colazione gratis a tutti coloro che nei giorni e negli orari prefissati si sarebbero presentati all’interno del ristorante in pigiama.
Tutte queste strategie proposte offline, essendo di grande impatto, diventano facilmente virali per cui si diffondono velocemente anche tramite canale online.
Perché i brand utilizzano questa strategia?
L’obiettivo del guerrilla marketing è quello di essere di grande impatto per il consumatore e di massimizzare i valori e gli ideali del brand.
Solitamente questa strategia viene ado
ttata da aziende che possiedono budget non troppo alti ma che, allo stesso tempo, vogliono puntare su una strategia efficace.
Tuttavia, anche grandi aziende si affidano al guerrilla marketing.
Vi starete, quindi, chiedendo come mai grandi aziende già affermate, che possiedono ingenti risorse abbiano la necessità di prendere la strada del guerrilla marketing quando possono investire i loro capitali in altre strategie di comunicazione.
Ebbene sì anche i più famosi brand possono attuare strategie di questo tipo e le motivazioni per cui essi lo fanno possono essere molteplici, ad esempio, le più comuni sono:
- Riacquisire la buona reputazione persa in un momento di crisi d’immagine;
- Aumentare ulteriormente la brand equity sfruttando l’enorme efficacia di comunicazione.
Tuttavia, occorre porre attenzione ad alcuni fattori che devono essere tenuti in considerazione affinché non vengano persi tutti i vantaggi che il guerilla marketing può offrire.
Infatti, quando si attua una strategia di questo tipo occorre coerenza con quelli che sono gli ideali del brand.
È vero che deve essere d’impatto, ma questo non deve pregiudicare la reputazione d’immagine del brand dalla quale è stata attuata.
Inoltre, per predisporre le installazioni volute bisogna essere a conoscenza e rispettare le eventuali norme vigenti.
Alcuni esempi geniali
Nike decide di rimuovere la seduta di alcune panchine posizionate nei parchi italiani per incentivare i passanti a non sostare, ma continuare a fare attività fisica. Inoltre, vuole sottolineare quanto il brand tenga alla salute dei propri clienti, per cui cui emergono i temi della massimizzazione e della coerenza dei valori del brand analizzati in precedenza. Non solo…
Nike evidenzia il tema dell’attività sportiva anche tramite l’affissione di un nastro brandizzato all’inizio delle scale mobili della metropolitana per incentivare le persone a scegliere le scale e non prediligere la comodità.
Un ulteriore esempio di guerrilla marketing è quello messo in atto dal famoso marchio di proprietà di P&G.
Come possiamo vedere dall’immagine, Mastro Lindo entra in gioco nel contesto urbano avendo com
e obiettivo la
comunicazione degli attributi distintivi dei suoi prodotti.
Esso, tramite le strisce pedonali, mette in risalto la forza pulente dei prodotti dedicati alla pulizia della casa.
Sony, in occasione del lancio della nuova Playstation 5, va alla conquista dei quattro ingressi della metropolitana di Oxford Circus (Londra).
In particolare, sostituisce l’iconico cerchio rosso della metro con i quattro simboli tipici del controller di PS.
Tuttavia, non si limita a questo ma i quattro simboli tipici di Playstation sono presenti anche sulle pareti stesse della metropolitana.
È interessante sottolineare che l’azienda avvia questa campagna di marketing in periodo
di lockdown nazionale, per cui la maggior parte della popolazione non si sposta fuori casa.
Questa possiamo definirla una mossa audace.
Perché recarsi dal gioielliere quando si può provare un orologio mentre si è in viaggio sul bus?
Questa è la strategia di guerrilla marketing messa in campo dall’azienda svizzera, produttrice di orologi di lusso, IWC.
IWC è una tra le tante aziende che sfruttano il bus come simpatica vetrina di marketing.
Le maniglie, le quali la maggior parte delle persone afferra mentre è in viaggio, diventano dei simpatici tester di orologi.
In questo modo le persone possono divertirsi a provare i diversi modelli e i diversi colori di orologi Pilot, anche in vista di un eventuale futuro acquisto.
E voi cosa ne pensate di questa strategia di marketing? Fatecelo sapere nei commenti.
Articolo di: Letizia Corradini