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Ultimamente sentiamo spesso parlare di Inbound Marketing, ma di cosa si tratta esattamente?
Andiamo a scoprirlo insieme …
Che cos’è l’Inbound marketing? E qual è la differenza con l’Outbound Marketing?
In una situazione competitiva e problematica come quella di oggi, dove le imprese concentrano tutte le loro energie verso un business online, è importante lasciarci alle spalle l’Outbound Marketing, ossia “Marketing in uscita”, in quanto sfrutta un messaggio indirizzato a un pubblico, con l’intenzione di attrarre chi vorrebbe acquistare quel prodotto o servizio ma forse non sa ancora di volerlo comprare, per cui utilizza mezzi di comunicazione longevi e ben conosciuti come radio, tv, volantini e manifesti, per focalizzarci sull’Inbound Marketing (o Marketing di attrazione), quindi l’insieme delle strategie che mirano ad attrarre e convertire i clienti involontariamente, si fa in modo che sia l’utente a trovare l’azienda e i suoi contenuti evitando un approccio intrusivo.
A cosa serve questa strategia dell’Inbound Marketing?
Ogni azienda può utilizzare i concetti di Inbound Marketing come metodi di marketing a tutto campo, si possono adattare e impiegare in ogni situazione. Il grande punto di forza di questa strategia sta nel fatto che le azioni possono essere misurate in ciascuna campagna, tramite strumenti di analisi web, si può sapere esattamente quante persone hanno visualizzato, convertito o acquistato. Attraverso queste informazioni è possibile ottimizzare le campagne per avere un ROI (return on investment) più alto, è per questo che le aziende più innovative sul mercato utilizzano in modo aggressivo le tecniche di Inbound Marketing come strategia.
Le fasi dell’Inbound marketing
La tecnica di Inbound Marketing segue una sequenza logica, ogni strategia di successo deve passare attraverso le seguenti fasi:
1.ATTIRARE, in questa fase l’obiettivo è attirare clienti tipo, detti anche buyer personas, che sono interessati al prodotto/servizio offerto attraverso il sito, i social e il blog costruendo in modo corretto il target di riferimento. Quindi inizierò a chiedermi: “Cosa fa il mio utente in target?”, “Che abitudini ha?”, “Come parla?”, tutte domande necessarie per poter entrare nei suoi panni e creare contenuti che abbiano la maggior probabilità possibile di essere trovati, letti, guardati e soprattutto ritenuti utili.
2.CONVERTIRE, qui l’utente è arrivato sul mio sito, e probabilmente gli è piaciuto, vi ha trovato contenuti interessanti che sono in grado di raccontare bene il mio prodotto o servizio. In questo contesto, ci riferiamo all’azione dell’utente che trasmette le sue informazioni in cambio di una ricompensa o di un beneficio, come un’offerta materiale.
3.CHIUDERE, se tutto il processo funziona correttamente, il mio visitatore è diventato lead. Grazie ai tools, tutti i dati che siamo riusciti a raccogliere diventano informazioni importanti e preziose, ma ovviamente non tutti i contatti che l’azienda riesce ad attirare diventeranno clienti nell’immediato ma potranno magari diventarlo in futuro. Compito dell’azienda in questo lasso di tempo è quello, comunque, di tenere una relazione costante (continuando ad offrire contenuti interessanti) in modo da ricercare una trasformazione più avanti.
4.DELIZIARE, è l’ultimo step e consiste nel dare supporto costante ai clienti, anche in fase di post-vendita, permettendo loro di godere a pieno dell’acquisto e spingendoli così a diventare promotori del brand e ad acquistare nuovi prodotti.
Case study di strategia di Inbound Marketing: IKEA PLACE APP
Nel settembre del 2017, Ikea ha sviluppato e rilasciato un’app che consente ai propri clienti di vedere come appariranno alcuni mobili nelle loro case senza dover acquistare nulla. Era essenzialmente un concetto di realtà aumentata – “prova prima di acquistare”.
Ma cosa c’entra l’Inbound Marketing qui? Semplice, innanzitutto, per scaricare l’app viene richiesto un accesso con i propri dati e qui lo step di lead generation è fatto!
L’app si adatta perfettamente alla missione principale di Ikea e incoraggia il cliente ad acquistare i propri prodotti, provando, un po’ per giocare. Poiché è un modo divertente e interessante per vedere un mobile in casa, il cliente gode dell’esperienza e apprezza Ikea pensando a nuovi modi per aiutarli nella decorazione d’interni.
Ikea ha avuto la lungimiranza di risolvere un problema dei propri clienti, dopo aver valutato con attenzione dati, ma anche suggerimenti, richieste e sì, anche lamentele. Ha messo il proprio cliente al centro delle strategie di business aziendali.
Conclusioni
Si può quindi affermare che l’Inbound Marketing è la soluzione alle sfide digitali del 21° secolo e può essere un ottimo punto di partenza, che se svolto correttamente e utilizzando i giusti mezzi può portare a potenziare l’efficacia delle attività di marketing online, offrendo le linee guida per affrontare il nuovo modo di fare business con una marcia in più.
Articolo di: Giulia Marchi