La rinascita del vintage
Qualche giorno fa negli Stati Uniti è uscito l’attesissimo film “The House of Gucci” sulle vicende della famiglia Gucci. Purtroppo, noi residenti in Italia, dovremo aspettare ancora qualche settimana per poterlo vedere ma intanto possiamo farci un’idea su cosa aspettarci e soprattutto sugli effetti che avrà sulla casa di moda.
Il mondo del cinema accoglie il mondo della moda
Non è la prima volta che ci imbattiamo in una pellicola cinematografica con protagonista un brand di alta moda, in passato ricordiamo: Dior and I, Coco avant Chanel, Yves Saint Laurente altri film più generici dedicati agli appassionati del mondo fashion come l’iconico Il diavolo veste Prada. È arrivato il turno di Gucci che ha voluto fare le cose in grande.
Il film di Ridley Scott narra la vicenda di cronaca nera che si consuma nel 1995, con protagonista Maurizio Gucci, nipote del fondatore della casa di moda Guccio Gucci, e sua moglie Patrizia Reggiani, nonché mandante dell’omicidio, interpretata da Lady Gaga. Alla prima, il film è stato accolto dalla critica con un successo praticamente unanime dovuto alla narrazione, ricca di intrighi e lusso, e alla scelta di un cast d’eccezione, già sulle liste delle prossime candidature agli oscar.
Domandiamoci però chi ci guadagna di più da questa congiunzione: il mondo del cinema o il mondo della moda? Dalla parte della cinematografia possiamo dire che spesso le vite di stilisti e famiglie del mondo del lusso sono ricche di vicissitudini degne di una trama cinematografica, da cui è facile prendere ispirazione. Inoltre, non serve neanche rievocare la vera storia della casa di moda, basta un riferimento al brand per attirare immediatamente l’attenzione dei suoi consumatori. L’attaccamento, che talvolta muta in devozione, nei confronti di certi brand, ci fa comprendere l’interesse di produttori e registi nel volerli mettere al centro dei loro lungometraggi, ma che riscontro ne ha il mondo della moda?
Non è scontato che l’azienda apprezzi il riferimento al suo nome perché non sempre le vicende raccontate mettono in luce i suoi lati migliori e il possibile riferimento a loro per un film di poco successo non è sempre una buona pubblicità. Questo non è il caso di The House of Gucci.
L’impatto per Gucci
Il successo annunciato del film sta influendo più che positivamente sul buon nome del brand. Le vendite e l’interesse per le collezioni firmate Gucci, già in aumento negli ultimi anni, non fanno che migliorare, con un’attenzione particolare ai loro capi vintage.
La pellicola è ambientata negli anni ‘90 e già nelle prime immagini del trailer riconosciamo uno stile tipico di quegli anni, tanto da rianimare un coinvolgimento dello spettatore nei riguardi delle collezioni del tempo. Anche nel sito della casa di moda si menziona la pellicola, dichiarando la loro partecipazione nella scelta dei costumi. Durante le riprese del film, la costumista ha avuto modo di attingere dall’archivio storico del brand per fornire alla protagonista, Lady Gaga alias Patrizia Reggiani, i look più convincenti direttamente dalla fonte, stuzzicando il nostro interesse verso i capi vintage Gucci.
Negli anni si è sempre sentito parlare di vintage ma mai come nell’ultimo periodo sembra essere tornato in voga, spingendoci ad innamorarci di capi e accessori di 10/20 anni fa che oggi definiremmo cult.
Vintage marketing: è così che possiamo definire con una parola il lavoro che stanno facendo le aziende in proposito, specialmente i luxury brand. Far leva sul sentimento della nostalgia per riproporre sul mercato capi e accessori unici di anni passati, andando a valorizzare quindi uno stile old o demodè che ci distingua e ci permetta di realizzare una sorta di viaggio nel tempo. Quindi sia ispirandosi a collezioni del passato per creare una connessione con i trend dell’epoca sia lavorando sul mercato della seconda mano mediante gli archivi dei brand.
Tutto molto bello, specie se lo connettiamo con le problematiche attuali: i temi di economia circolare e sostenibilità toccano particolarmente il settore della moda che, con le sue produzioni, impatta fortemente sull’ambiente. Il vintage e il second hand possono essere una prima soluzione a ciò. La piattaforma TheRealReal (www.therealreal.com), ad esempio, si specializza nella rivendita di beni di lusso di seconda mano, provenienti da privati o direttamente dagli archivi dei brand, ed è qui che ci ricolleghiamo con il nostro The House of Gucci. La casa di moda Gucci ha avviato una partnership di successo con la piattaforma in questione proprio lo scorso autunno, ottenendo ottimi risultati: Gucci pare essere, a detta della piattaforma, uno dei brand maggiormente richiesti al momento.
Purtroppo, non abbiamo ancora visto il film, che uscirà nelle sale italiane solo il 16 dicembre e non avendo dati alla mano non ce la sentiamo di fare troppe previsioni ma sembra che Gucci abbia imboccato la strada giusta per stare al passo con i trend del momento.
Ah dimenticavo: se cercate un look diverso dal solito, provate ad andare a spulciare negli armadi di genitori e nonni, chissà che non troverete qualche pregiato capo vintage.
Grazie dell’attenzione, ci vediamo al cinema!
Articolo di: Lucia Rocchi