In Italia e nel resto del mondo, le persone passano moltissimo tempo con in mano il proprio smartphone; sono quindi esposte 24/7 a un’enorme quantità di stimoli di marketing, talmente tanti che spesso non vengono nemmeno recepiti. I pochi, però, che riescono a superare la loro soglia dell’attenzione diventano virali, forti di un’efficacia promozionale fuori discussione.
Esiste poi un ulteriore device al quale viene dedicato molto tempo, un device ben più anziano dello smartphone: la televisione.
Secondo le statistiche, l’individuo ha un’innata predisposizione nel preferire i contenuti video a quelli testuali o di qualsiasi altro tipo, contenuti che vengono poi distribuiti attraverso i mezzi di cui ho scritto sopra.
In questo articolo parleremo del modo in cui il colosso italiano degli eventi è riuscito a coinvolgere la sua audience anche attraverso la scelta accurata e personalizzata dei contenuti pubblicitari distribuiti tramite la televisione. Ma non solo.
Sanremo 2021: la 71esima edizione del Festival della Canzone Italiana
Da martedì 2 a sabato 6 marzo si è tenuta a Sanremo la 71esima edizione del Festival della Canzone Italiana. Un’edizione particolare quella di quest’anno, proprio a causa della pandemia in corso: non ha visto pubblico; si è svolta sì davanti alle famigerate poltroncine rosse, ma vuote, accompagnata sì dalla sua orchestra, ma mascherata. Ha comunque avuto il suo bel numero di spettatori, sebbene inferiore a quello dell’anno precedente.
C’è stato però un colpo di scena: il 71% dell’audience è stato composto da ragazzi dai 15 ai 24 anni, il 123% in più rispetto allo stesso target nel 2020.
Come hanno seguito il Festival? Beh, ovviamente online, sulla piattaforma Rai Play. Ed è stata forse proprio questa la ragione del successo: la presenza su entrambi i device, su tutti i social, su tutti i canali frequentati dalla Generazione Z.
Sanremo e la réclame: un legame indissolubile
Una media di cinque ore di live tv al giorno per cinque giorni intervallate dalla pubblicità, quest’anno arricchita da spot elaborati e coinvolgenti, frutto di un lavoro mirato proprio al raggiungimento del target.
Non è un segreto, infatti, che uno tra gli obiettivi principali del Festival sia da sempre quello di seguire e inseguire le tendenze del momento, proponendo messaggi efficaci ma costosissimi.
Ma perché le aziende sono disposte a spendere così tanto per accaparrarsi uno slot durante le pause del Festival? Beh, si tratta della réclame più vista dell’anno!
È vero: Sanremo nasce per dare visibilità al cantautorato italiano, ma non si tratta solo di musica. Si tratta di moda, di cibo, di turismo, di tutto ciò che di più prezioso il nostro paese può offrire.
Quindi, anche se può sembrare scontato, le aziende che riescono a conquistare uno di quegli slot sono sicuramente aziende che fatturano parecchio, come sono aziende che fatturano parecchio quelle che vestono gli artisti in gara (quest’anno abbiamo infatti visto brand del calibro di Valentino, Dior, Gucci e tanti altri sfilare sul palco dell’Ariston).
Sanremo può essere quindi considerata come una vera e propria vetrina promozionale immensamente efficace. Quest’anno, infatti, è riuscita a colpire l’audience più difficile da raggiungere dalla televisione ed è riuscita a farlo proponendo spot pubblicitari giovanili, divertenti e intriganti.
Tutti gli spot (o meglio, la maggior parte) hanno ripreso i trend più in voga tra i giovani, con colonne sonore indimenticabili e protagonisti più che riconoscibili.
Tra questi abbiamo visto spiccare per primi quelli delle due piattaforme di streaming online più conosciute, Netflix e Amazon Prime Video, affiancati da quelli di Tim, Costa Crociere, Fiat 500, Regione Liguria, Melinda e tanti altri (ne sono stati contati più di 50).
Il caso Netflix
Quello di Netflix è uno spot eccezionale. Sulle note di Never Ending Story di Giorgio Moroder e Keith Forsey (colonna sonora del film La storia infinita e della serie Tv Stranger Things) si sviluppa un collage video con protagonisti i personaggi più amati di serie e film prodotti e distribuiti dalla piattaforma, tutti cantanti la canzone sopra citata. Sul finale, poi, leggiamo:
“Nulla ci unisce come una canzone, nulla ci unisce come un’emozione, nulla ci unisce come una storia”.
Insomma, un vero e proprio capolavoro! (Qui il link per vedere lo spot completo: https://youtu.be/fz1rj4nk3J4)
Siamo tutti curiosi di sapere cosa ci riserverà la 72esima edizione del Festival, di sentire nuovi tormentoni, di vedere lanciate nuove mode. Noi appassionati di marketing, però, euforici ed entusiasti dell’avvincente lavoro pubblicitario fatto quest’anno, non vediamo l’ora di vedere e studiare quello dell’anno prossimo!
Scritto da Chiara Sturniolo