Sempre più spesso si sente parlare oggi di customizzazione del prodotto, ma cosa si intende esattamente per “customizzazione”?
Derivante dalla parola inglese “customization”, per l’appunto personalizzazione, essa sta ad indicare che, grazie alle nuove tecnologie, si può dar vita ad un vero e proprio prodotto fatto su misura tale da poter soddisfare ogni consumatore, che diventa sempre più attento al dettaglio.
Facendo un breve excursus storico, è nel 1784 che avvenne la Prima rivoluzione Industriale, che grazie alla potenza del vapore, riuscì a facilitare sempre più il lavoro umano.
È così che proseguendo nel 1870 si ebbe la seconda rivoluzione industriale che, con l’aiuto delle linee di assemblaggio e l’introduzione dell’energia elettrica, rese possibile la produzione di massa e una contemporanea riduzione dei costi.
Nel 1969 avvenne la terza rivoluzione industriale in cui vediamo l’installazione di macchine specializzate che insieme ai computer collaborano per creare un prodotto.
Nei giorni nostri tutte le macchine sono interconnesse tra loro e collaborano per creare dei prodotti finiti lungo una catena, tutto ciò viene chiamato “Insudtry 4.0”.
Come scrivono, Brynjolfsson e McAfee nel 2014, eguagliando la 1 e la 4 rivoluzione industriale “I computer e le altre innovazioni digitali stanno facendo per la nostra forza mentale[…] quello che la macchina a vapore e i suoi epigoni fecero per la forza muscolare.”
Ma questi cambiamenti possono impattare anche sul mondo della ristorazione e dell’industria alimentare?
Oggi in alcuni ristoranti a tavola, non saranno presenti solo i nostri smartphone, ma bensì anche delle stampanti 3D che permetteranno di avere dei piatti pronti all’istante, interamente personalizzati con la scelta di ingredienti accurati.
Tutto ciò deriva dal repentino cambiamento dei consumatori che ricercano sempre più prodotti unici e genuini.
Per l’industria alimentare introdurre la stampante 3D all’interno dei propri processi produttivi la rende inimitabile e imbattibile.
La prima presentazione della primissima stampante 3D è stata fatta da Barilla a “Cibus 2016”, il salone internazionale dell’alimentazione. Questa prima stampante permetteva di avere pasta fresca in 2 minuti.
Ovviamente le preparazioni possibili con la stampante 3D sono quelle basiche, quali pane, pizza, biscotti, ma c’è un’azienda che più di tutti oggi si è spinta nella produzione di cibo con questo nuovo processo. Sto parlando di un noto fast food nato nel Kentucky, da un colonnello. K.F.C. che ha oggi pensato di riprodurre i famosissimi nuggets di pollo non con vera e propria carne ma bensì con delle cellule vegetali e animali. L’ idea di KFC è quella di riprodurre le cellule di pollo in laboratorio per poi produrne nuggets.
Mossa senza dubbio astuta per cercare di coprire un’ulteriore nicchia di consumatori che sempre più oggi si sta facendo strada, non parliamo solo di vegani o vegetariani, ma anche dei consumatori più attenti alla linea.
Così facendo, non soltanto questa fetta di consumatori potrà ritenersi soddisfatta, ma, si andranno a colpire anche i consumatori più attenti alla sostenibilità ambientale. Infatti produrre i “fake nuggets” con l’uso della tecnologia 3D, consentirà la riduzione delle emissioni ambientali derivanti dagli allevamenti intensivi, e ne eviterà lo sfruttamento.
La soluzione proposta da KFC riuscirebbe a mettere in accordo la ricerca del gusto con la sostenibilità. “Di sicuro”, sostiene la general manager di KFC Russia, Raisa Polyakova, “l’esperimento di testare la tecnologia di bioprinting 3D per creare prodotti a base di pollo aiuterà a risolvere diversi problemi globali incombenti.”.
Nel 2019 KFC ha siglato un accordo con una start up russa chiamata “Bioprinting solution”.
Secondo la catena KFC, il nuovo prodotto “sarà il più vicino possibile sia nel gusto che nell’aspetto al prodotto originale KFC, pur essendo più ecologico da produrre rispetto alla carne normale”. Simile a ZERO CHICKEN, la cotoletta di pollo vegana lanciata lo scorso anno, anche nelle pepite sintetiche vi saranno 11 spezie ed erbe saporite, utili a ricordare il gusto di un tipico piatto del Kentucky.
Già a partire dal prossimo autunno in alcuni KFC di Mosca sarà possibile assaggiare questo nuovo prodotto, non ci resta dunque che aspettare il suo arrivo nelle nostre città o partire in viaggio per provare questo nuovo prodotto.