Sito nel sud-est asiatico, il Vietnam viene ancora oggi considerato da molti come un Paese pericoloso e disastrato dalla guerra. Grazie alla testimonianza di Rossana, vedremo come in realtà si tratti di un Paese accogliente, ricco di storia e di splendidi paesaggi esotici, seppur con tante contraddizioni: un luogo in cui le foreste di mangrovie e le sterminate risaie condividono il paesaggio con i grattacieli delle metropoli e i mercati galleggianti.
La nostra trader è partita grazie al programma Overworld e frequenta il corso di Marketing presso l’Università di Economia nella città di Da Nang, polo commerciale e culturale del Vietnam centrale. A differenza di molti altri studenti in mobilità all’estero, Rossana è riuscita a rimanere nel Paese nonostante la pandemia; il governo vietnamita, infatti, è stato in grado di gestire in modo rapido ed efficace l’emergenza coronavirus.
La situazione ha comunque creato non pochi disagi nelle università ed anche Rossana ha potuto riprendere le lezioni solamente a metà Maggio. I corsi che attualmente segue sono:
- Digital Marketing
- CRM
- E-commerce
- Business Communication
Si tratta di corsi che le occupano l’intera settimana, per tre ore al giorno, e che termineranno a Luglio, per poi proseguire con gli esami di fine semestre ad Agosto. Rossana ci dice essere molto soddisfatta del metodo di lavoro che viene applicato nella sua università: lo studio e la valutazione delle competenze maturate si basa su progetti di gruppo che stimolano la collaborazione, la condivisione degli obiettivi e il costante confronto tra i membri del team.
La nostra collega ci ha parlato anche di com’è la vita in Vietnam, di come è stato il primo impatto e delle sensazioni che ha provato, per cui ci sembra d’obbligo riportare le sue parole:
“I primi giorni ero un po’ spaesata, lo ammetto, ma in breve tempo sono riuscita ad ambientarmi con molta facilità e questo è solo grazie al clima di accoglienza e di ospitalità che si respira in questo Paese. Penso che l’incontro con il Vietnam sia stato un vero e proprio colpo di fulmine per me, nonostante confrontarmi quotidianamente con una nuova cultura, una lingua totalmente diversa, e una popolazione così orgogliosa sia sempre una bella sfida.”
E’ risaputo che i vietnamiti sono un popolo sorridente e sincero, che fa dell’ospitalità un vanto personale. Soprattutto con gli stranieri si dimostrano gentili e sempre pronti ad aiutare in tutti i modi possibili, anche a costo di privarsi loro stessi di qualcosa.
La città di Da Nang è la classica meta di mare, con spiagge infinite e onde altissime per chi ama fare surf. Tanti sono i turisti che, attratti dai bassi prezzi, scelgono il Vietnam come meta per godersi qualche lusso, tra relax e divertimento. Rossana ovviamente non si è fatta sfuggire nessuna occasione e ha cercato di sfruttare al meglio il suo tempo libero. Partendo da Ho Chi Minh, capitale economica del Paese, ha girato poi metropoli e cittadine del sud, ma anche luoghi di grande storia che testimoniano le atrocità della guerra, senza rinunciare alle stupende spiagge bianche!
Il Vietnam ha una grande tradizione culinaria che vede nello streetfood la sua massima espressione. Rossana ci ha parlato del pho, la tipica zuppa a base di carne e noodles, che si mangia ad ogni occasione del giorno e di piatti che evidenziano l’influenza della cucina francese come il banh, una baguette farcita di uova, verdure e carne, e il banh xeo, una sorta di omelette ripiena di pesce e verdure.
Ringraziamo Rossana per averci raccontato la sua bellissima esperienza, mentre noi vi lasciamo con queste sue parole.
“Il Vietnam mi sta regalando momenti magnifici che porterò per sempre con me. Mai potrò dimenticare le persone meravigliose che ho incontrato lungo questo cammino, a partire dalla mia “famiglia Bonzer”, composta dai miei coinquilini, i miei fedeli compagni di avventure. Sicuramente la realtà ha superato le aspettative: sapevo sarebbe stata un’esperienza da brividi, ma mai avrei pensato di sentire un vulcano di emozioni così potente dentro.”
Ci vediamo al prossimo viaggio!
Articolo di Giorgia Vassallo