Nel complicato periodo attuale, pieno di arcobaleni di speranza, un giovane ragazzo ha continuato la collezione di t-shirt colorate e una donna ha continuato ad ingrandire la raccolta di foulard colorati. In questa semplice affermazione andiamo ad imbatterci in due mondi che forse all’inizio possono sembrare lontani, ma che in realtà non lo sono poi così tanto: l’e-commerce e i colori.
Il primo non sembra aver subito perdite o danni di alcun genere anzi, tutti o quasi si sono ritrovati di fronte ad un sito web per fare un acquisto, magari routinario o magari d’impulso. C’è stato chi invece non è arrivato fino in fondo perché al momento del click finale, osservando il colore del pulsante di acquisto, il cosiddetto bob, non ha sentito la sicurezza necessaria per cliccare. Può un piccolo tasto far cadere le intenzioni di acquisto? La risposta è sì, non è un caso che in molti siti di e-commerce il prima citato pulsante di acquisto sia di colore arancio, colore che associa alla mente umana delle emozioni di energia positiva, ottimismo, azione, ragion per cui gli è stato attribuito proprio il nome bob cioè big orange button.
Per il secondo mondo, seguendo la “teoria del colore”, ogni colore è associabile ad uno stato d’animo o ad un’emozione, secondo proprio i principi della cosiddetta psicologia dei colori. Da importanti studi si sono sviluppate diverse tesi che descrivono come la giusta scelta del colore, oltre che ad essere di fondamentale importanza per chi vende, diventa di grande impatto sui comportamenti d’acquisto del cliente per svariati motivi: ad esempio, dal lato del distributore, per attirare l’attenzione del cliente spesso si ricorre al colore rosso perché è simbolo di forte distinzione e d’impatto, invece, dal lato del consumatore è stato visto, negli esperimenti condotti da Satyendra Singh nel suo studio Impact of color on marketing, che nei circa 90 secondi che questo utilizza per decidere un acquisto online, il giudizio finale viene fortemente influenzato quasi per il 90 % dal colore.
Dal punto di vista psicologico, pian piano si sta capendo che i colori influenzano le nostre emozioni e proprio in ragione di ciò ogni brand ha un suo logo generalmente caratterizzato da un particolare colore che è frutto di studi e prove. Infatti, come già detto, i colori diventano decisivi sulla percezione che i consumatori hanno del brand: un esempio, pensando ad una bibita e ad un colore, il rosso o meglio ad un insieme di colori come uno sfondo rosso con una scritta bianca in maniera involontaria andrà ad evocarsi nella mente umana proprio quel brand di quella bibita nera gassata tanto amata. Questo descrive al meglio la teoria della brand recall e della brand recognition, cioè la capacità di riconoscere un determinato brand con o senza la necessità di un ricordo o di uno stimolo. Entrambe fanno parte della piramide della brand awerness di Aaker e sono necessarie per definire la riconoscibilità e la distintività di un brand.
Un altro aspetto collegato alla decisione dei colori giusti è relativo ai valori e all’essenza che l’azienda vuole trasmettere ai propri clienti, ciò prende il nome di brand identity. Quest’ultima si forma e si rafforza nel corso degli anni, man mano il brand inspira sempre più fiducia nel cliente e superiorità nei confronti dei concorrenti. Un caso particolare è quello di Heinz, nota marca alimentare statunitense, che per un periodo limitato cambiò il colore della bottiglia del ketchup da rosso a verde; i consumatori, ormai abituati alla classica e storica bottiglia rossa, sono rimasti sorpresi nel vedere una nuova bottiglia ma comunque questo ha consentito ad Heinz di aumentare le vendite del prodotto di circa 23 milioni di dollari.
Il binomio e-commerce/colori è un aspetto importante anche se ci troviamo in nazioni diverse; ad esempio in Italia, Paese che sembra sia più attento alle abitudini e ai consumi alimentari salutari, McDonald’s per il lancio del suo sito web ha utilizzato principalmente il colore verde, quindi un colore totalmente lontano dal suo classico logo, ma il verde viene associato in genere al mondo dell’agricoltura e dell’eco-sostenibità. Questo colore inoltre aiuta molto a rilassare il sistema nervoso e nella cromoterapia viene utilizzato per migliorare l’umore. La scelta di variare colore ha avuto infatti lo scopo principale di aumentare l’accettabilità del marchio, che nel corso degli anni sta aumentando sempre di più in Italia. Il cambio del colore ha ricevuto molti consensi a tal punto da portare McDonald’s ad estendere questo nuovo colore in altri Paesi come Francia e Spagna.
Ma come saranno i prossimi siti web? Ci sarà qualche sito che stravolgerà i suoi colori?
Naturalmente gli arcobaleni ricchi di colori accompagneranno le nostre giornate e proprio per questo tutti i colori saranno indispensabili per andare avanti. Le profonde e forti relazioni fra colori, emozioni e scelte dei consumatori diventeranno un tema sempre più importante e soprattutto le scelte finali dei colori saranno fondamentali sia per il commercio online che offline per poter portare un miglioramento della user experience (UX) e condizionare fortemente la percezione che i clienti avranno del brand.
Creato da Gherardo M. Lavanga