L’automazione intelligente abilitata da sistemi di intelligenza artificiale è uno strumento in grado di cambiare il modo di operare delle imprese.
Con questa tipologia di innovazione tecnologica l’AI viene infusa nell’automazione di processo o di attività, in modo tale che le macchine siano in grado di imparare, generare raccomandazioni e soprattutto prendere decisioni autonome. Ne discende quindi una capacità dei sistemi automatizzati di implementazione alle attività umane creando efficienza e diminuendo la probabilità di errore.
In questo senso uno studio di IBM in collaborazione con la National Retail Federation dimostra come aziende che utlizzano in maniera sinergica le componenti dell’automazione intelligente possano avere risparmi dal punto di vista dei costi operativi fino al 7-8% e incrementi della topline fino al 10%.
Con il 24% dei responsabili di magazzino che prevedono di implementare l’automazione completa entro il 2024, il 2020 è destinato a rappresentare un primo importante passo per le tecnologie automatizzate e aumentate.
I punti di contatto tra quest’ultime e il retail sono essenzialmente due: la supply chain e le operazioni di store.
Senza scendere troppo in dettagli tecnici è necessario definire praticamente come nel primo caso la capacità di gestire e analizzare una vasta mole di informazioni consenta di prendere decisioni ottimizzate in tempo reale e, in termini di operazioni di store, come l’introduzione di tecnologie che consentono di definire una previsione della domanda la più possibile localizzata, possano portare alla creazione di un vantaggio competitivo in termini di ottimizzazione delle scorte.
Nello specifico si fa riferimento alla capacità di rispondere incrementando o decrementando le scorte a seconda di elementi che vanno considerati in maniera dinamica (per esempio effetto di particolari promozioni, effetti di stagionalità o introduzione di nuovi prodotti).
Un caso pratico può quindi essere quello della distribuzione delle merci: l’automazione intelligente può prendere in considerazione fenomeni e dati quali meteo, traffico e dinamicamente variare le rotte dei mezzi che portano in distribuzione le nostre merci in modo che arrivino in maniera tempestiva ed evitino rotture di stock.
Una forte crescita è registrata nell’utilizzo della tecnologia RFID (sensori a radiofrequenza), in particolare nel settore dell’abbigliamento che sta sfruttando questa tecnologia ormai matura per l’identificazione della posizione nell’inventario a supporto delle strategie omnichannel. Il software, l’hardware e le soluzioni di tagging abilitate per la tecnologia RFID offrono una ricerca di inventario aggiornata a livello di articolo, aumentandone l’accuratezza e incrementando la soddisfazione degli acquirenti, riducendo al contempo problemi relativi all’esaurimento scorte, scorte in eccesso ed errori di rifornimento.
E’ però proprio all’interno della superficie di vendita che la nuova soluzione di Zebra Technologies presentata alla fiera Nfr di New York introduce l’automazione intelligente, ideata per migliorare le performance di mantenimento dello stock a scaffale e la shopping experience del consumatore.
SmartSight è costituita da un robot che si muove tra gli scaffali in grado di utilizzare tecnologie di visione artificiale, machine learning, automazione dei flussi operativi e le capacità robotiche del sistema enterprise di automazione mobile Ema50. Attraverso la perlustrazione autonoma tra gli scaffali è in grado di identificare imminenti rotture di stock, errori nel prezzo causate da incongruenze ed errori di posizionamento sugli scaffali.
Se da un lato la maggior parte dei consumatori pensa che l’automazione possa servire per affrontare i punti dolenti all’interno dei punti vendita, dall’altro ci sono sfumature sia positive che negative a livello di singoli paesi che il settore deve affrontare per avere successo.
Le ripercussioni sulle percezioni dei consumatori in riferimento all’introduzione di queste nuove metodologie sarà quindi un punto cardine da valutare per le aziende che intendano ottenere un vantaggio competitivo sui concorrenti.
Il gap relativo al numero tra consumatori online e offline è destinato a ridursi o ad aumentare?
Il 58% degli acquirenti preferisce ancora fare acquisti nei negozi fisici, secondo quanto riportato dal 2020 Global Shopper Study di Zebra. Solo per questo motivo, è fondamentale che i retailer continuino a investire nella modernizzazione del proprio negozio, attraverso soluzioni di robotica coadiuvate dal personale o semplicemente dotando i propri dipendenti della migliore tecnologia per svolgere le loro rispettive mansioni.
Tutto questo dipenderà ovviamente dal contesto economico-sociale, ma soprattutto dalla capacità delle imprese di adattarsi a uno scenario in continua evoluzione che non lascia spazio a errori. Saranno quindi in grado di affrontare queste sfide?
Creato da Alfonso Palladino