Appena due mesi fa la Retro Games Ltd, azienda londinese di informatica, ha lanciato una nuova versione di uno dei primi e più venduti personal computer di sempre: si tratta del Commodore 64, commercializzato nel 1982.
In un mercato soggetto ad un’obsolescenza rapidissima come quello dell’informatica riproporre un modello datato potrebbe sembrare una follia, ma per chi è stato giovane negli anni 80 poter riavere un computer così iconico è stato un vero e proprio tuffo al cuore, capace di rievocare bei ricordi e di colpire la mente emotiva più di qualsiasi altra cosa.
Allo stesso modo, l’azienda Analogue ha annunciato che nel corso del 2020 lancerà nel mercato una nuova versione del Game Boy che oltre a ricordarlo nel design permette di utilizzare i vecchi giochi compatibili con la console di oltre trent’anni fa.
Per quale motivo le aziende hanno la necessità di ritornare al passato? Si chiama “effetto nostalgia”: Forbes l’ha definito come la più potente strategia di marketing in circolazione e sfrutta il potere dei ricordi e delle emozioni del consumatore per riproporre prodotti simbolo di decenni passati, basandosi sull’idea che molto spesso le persone guardano alla loro infanzia o giovinezza con malinconia, collegando i tempi felici a determinati oggetti e desiderando, in un mondo soggetto a continui cambiamenti, aggrapparsi ad un passato percepito sempre come positivo e nostalgico.
È chiaro che una strategia simile attecchisce molto facilmente nella società odierna, dove spesso le attività di acquisto e di consumo rispondono sempre più a esigenze simboliche piuttosto che bisogni funzionali e dove si tende ad associare ai prodotti che possediamo una forte valenza emotiva.
Inoltre guardando dalla prospettiva delle aziende, è meno rischioso riposizionare un brand noto che ha dei fruitori affezionati piuttosto che crearne uno ex-novo, tuttavia è importante che nel riportare in auge un prodotto del passato, si introducano comunque degli elementi di innovazione per offrire qualcosa di moderno combinando in maniera ottimale passato e presente, altrimenti si rischierebbe di annoiare il pubblico con qualcosa di già visto e antiquato che poco si coniugherebbe con il mondo contemporaneo.
Uno dei brand che sta ormai da un decennio attuando con incredibili risultati il nostalgia marketing è il conosciutissimo Disney, brand fortemente radicato nella mente di più generazioni, che sta producendo uno dopo l’altro i remake in live action dei grandi classici che hanno fatto emozionare tutti i bambini degli anni 90, come Il Re Leone, uscito nell’agosto 2019 che ha superato i 20 milioni di incassi o la versione in live action di Mulan, che uscirà tra un mese.
L’effetto nostalgia può essere efficacemente utilizzato anche per enfatizzare il brand heritage, ossia il patrimonio storico di una marca, come ha fatto Fiat da ormai diversi anni lanciando sul mercato la nuova Fiat 500, un modello iconico che ha fatto la storia nel settore automobilistico italiano.
Il nostalgia marketing, che sta riguardando i settori più disparati, ha permesso alle aziende di capitalizzare i nostri ricordi, facendo vivere a prodotti ormai dimenticati una nuova fase di rinascita per soddisfare i nostri bisogni più reconditi.
E voi? Qual è un oggetto del vostro passato al quale siete così legati da volerlo rivedere nel mercato?
Creato da Ylenia Anselmi