2012 – Snapchat? Roba da bambini!
2013 – Instagram? Roba da bambini!
2019 – Tiktok? Roba da bambini!
Ma ne siamo proprio sicuri?
Si sa, i giovanissimi sono i primi a cogliere e fare proprie le nuove tendenze, che si tratti di moda, cibo o tecnologia. Proprio in quest’ultimo aspetto, per la voglia di sperimentare e di scoprire nuove cose, risultano essere all’avanguardia e capire prima dei “noiosi adulti” il potenziale di nuove app.
Bytedance è un’azienda che ha realizzato Douyin nel settembre del 2016, un social network destinato al mercato cinese (in cui vi sono delle censure). La stessa app è stata ribattezzata come TikTok per la distribuzione sul mercato internazionale, con una versione che presenta minori restrizioni sul tipo di contenuti che è possibile condividere. Bytedance nel 2017 ha acquistato la ben più famosa Musical.ly e nell’Agosto del 2018 è avvenuta l’effettiva fusione tra quest’ultima app e TikTok, lasciando proprio questo nome come definitivo.
A Luglio 2019 il numero di utenti attivi mensilmente si aggirava intorno a 1,5 miliardi, dato incredibile se si considera che a Gennaio del corrente anno la base degli utenti era circa la metà. Bytedance stima di raggiungere nel mese di Dicembre un fatturato di 100 miliardi di yuan.
Si tratta di numeri da capogiro, soprattutto se confrontati con quelli di Facebook e Instagram che non ebbero una tale crescita. Però forse è opportuno fare una considerazione, ovvero che il numero di devices è aumentato nel corso degli anni e con circa 4,5 miliardi di dispositivi attuali è molto più facile che si diffonda un’app, anche secondo la famosa legge di Moore.
Ma cosa rende TikTok così travolgente?
L’app permette di creare dei video della durata compresa tra i 15 e i 60 secondi, a cui è possibile aggiungere filtri oppure modificarne la velocità di riproduzione. Detto così sembra noioso oppure “già visto”, ma è l’esatto contrario.
Ho usato in prima persona l’app e devo confermare quanto detto da altri internauti: l’user experience è davvero coinvolgente. A differenza del più vintage Youtube, la riproduzione dei video è immersiva e ben collegata. Appena terminata una clip ne parte subito un’altra, selezionata dall’AI in base ai contenuti correlati e alle tendenze del momento che potrebbero interessarci. Questo andare avanti in maniera fluida e ininterrotta ricorda l’effetto bingewatching tipico di Netlix, ma velocizzato.
Cosa ne pensa di tutto ciò il caro Mark Zuckerberg?
Di certo non resta in attesa e ha deciso di rispondere attraverso una strategia in due mosse:
- Il lancio di Reels, un plugin delle storie di Instagram disponibile per il momento solo in Brasile e in alcune zone del Sudamerica. TikTok ha già conquistato tutta l’Asia, in particolare l’India, dunque Facebook ha deciso di appropriarsi di un mercato considerato nuovo.
- La creazione di Lasso, un’app con le medesime funzionalità di TikTok e che si andrà ad affiancare al pacchetto preesistente di Facebook Inc.
Questa battaglia Facebook vs TikTok sembra essere simile alla precedente Facebook vs Snapchat, ma questa volta sarà sicuramente più complesso per il giovane miliardario battere l’app di Bytedance. In primo luogo, per il bacino di utilizzatori: Snapchat disponeva di un numero decisamente più piccolo rispetto a quello attuale di TikTok. In secondo luogo, si può affermare che l’unica feature caratterizzante per l’app del fantasmino erano le storie (per altro facilmente integrate ed emulate da Instagram), mentre riprodurre e imitare l’intera esperienza proposta da TikTok risulta più complesso.
Questa analisi porta forse ad una conclusione. Ora TikTok è utilizzato prevalentemente da teenagers, ma non bisogna ignorare il grande potenziale che sta esprimendo nel resto del mondo.
In Italia l’app ha iniziato a diffondersi in maniera prepotente e sarà sicuramente uno dei trend da cavalcare in ottica di business. Rappresenta un nuovo canale in cui essere presenti ed essere un early adopter può davvero fare la differenza in un mondo sempre più veloce.
Creato da Salvatore Ferraro