Vienna è una città ricca di arte, e ne è una testimonianza la presenza, nel museo Belvedere, di uno dei baci più famosi della storia dell’arte, ovvero quello ritratto da Klimt nel 1908. Dal 4 ottobre però, al patrimonio artistico della città si è aggiunto un nuovo tassello, il No_filter museum, che sicuramente si discosta da quello che generalmente è l’immaginario di uno spazio espositivo classico.
Nasce dall’iniziativa di due giovani economisti, Nils Pepe e Petra Scharinger, i quali dichiarano che lo scopo della loro invenzione è quello di avvicinare i giovani all’arte e spingerli a visitare i musei, e tramite i social network rimediare alla loro attuale distanza dal mondo della cultura.
La loro creazione risponde ad un bisogno di gran parte del mercato culturale, ossia coinvolgere un target di persone che va dai 16 ai 28 anni e che vede l’esperienza artistica anche come divertimento, intrattenimento e condivisione.
Ma cosa avrà di così tanto speciale questo museo? …non ci sono opere d’arte!
Proprio così, è un luogo creato per gli amanti dei selfie ed è stato infatti già ribattezzato “Instagram Museum” o “Selfie Museum”.
La mission del museo recita “be part of the art”, invita cioè a diventare opera d’arte con gli strumenti “cool” messi a disposizione, a rimescolarli e a personalizzarli. È proprio una gara al selfie perfetto!
Il luogo è composto da 24 stanze, o meglio da 24 installazioni interattive, che consentono ai visitatori di diventare loro stessi delle opere d’arte.
Pareti colorate, buche a sfera, bolle di sapone, specchi deformanti, decorazioni di fiori, oggetti giganti e molto altro permettono di ritrovare e toccare con mano sensazioni prima vivibili solo virtualmente tramite app fotografiche che permettono di fare le foto che tanto ci piacciono e che condividiamo sui social, che sia Instagram, Snapchat o Facebook poco importa.
Considerato che il costo per visitare le installazioni è di ben 25 euro, risulta un po’ difficile credere che lo scopo principale sia realmente quello di avvicinare i ragazzi all’arte in quanto molti dei musei più famosi al mondo costano nettamente meno.
Si tratta di spendere tale somma per avere a disposizione le installazioni per 90 minuti, realizzando così un mondo incantato per blogger e influencer, che fanno dei loro scatti un vero e proprio business.
Anche se la scelta può sembrare discutibile, secondo Petra Scharinger il fenomeno social è inarrestabile, così come la voglia di non prendersi troppo sul serio, ed è quindi plausibile pensare a questo come il “museo del futuro”.
Si tratta di un temporary museum, resterà infatti a Vienna per sei mesi e, visto il successo che ha già riscosso, è molto probabile che continui il suo tour nelle grandi città europee.
La domanda sorge allora spontanea… arriverà anche in Italia?
Creato da Clara Granaldi