“I primi 10 supermercati del Regno Unito producono 810.000 tonnellate di imballaggi usa e getta ogni anno, quindi abbiamo bisogno di vedere altri importanti rivenditori prendere seriamente la riduzione della plastica e seguire la guida di Waitrose” – Ariana Densham, attivista di Greenpeace.
Alla luce della crescente preoccupazione pubblica sull’inquinamento causato dalla plastica, iniziamo finalmente a vedere le prime risposte concrete per contrastare il fenomeno: Waitrose & Partners estenderà infatti nei supermercati di Oxford e in altre tre negozi il test “Unpacked”, che ha riscosso notevole interesse da parte dei consumatori.
Il supermercato sta sperimentando un sistema di vendita e distribuzione che incoraggia i clienti a portare i propri contenitori da casa, riempiendoli con i prodotti sfusi, o ad acquistarli sul posto e riutilizzarli più volte.
Lo scorso giugno, a Botley Road, ben 200 prodotti non confezionati hanno testato la disponibilità dei clienti a una shopping experience più attenta allo spreco di materiale destinato all’imballaggio, con il conseguente risparmio di tonnellate di plastica.
I 7.000 feedback positivi ottenuti ancora prima che il test originale terminasse hanno dimostrato la percorribilità di questa strada, e la possibilità di ottenere grande successo anche in altre sedi.
Le parole di Tor Harris (Corporate Social Responsibility Manager della catena) sono infatti state: “La reazione a Waitrose Unpacked è stata incredibile grazie al prezioso feedback di migliaia di clienti che ci hanno dato la certezza di essere pronti a cambiare il modo in cui fanno acquisti da noi. Desideriamo portare avanti questo progetto e questi test aggiuntivi ci aiuteranno a comprenderne la fattibilità commerciale”. Harris ritiene che questo test abbia un enorme potenziale per plasmare il modo in cui le persone acquisteranno in futuro presso i punti vendita della catena, e che quindi sarà interessante capire quali siano gli approcci preferiti dalla clientela. “Sappiamo di non essere perfetti – continua Harris – e che dobbiamo fare di più, ma crediamo che questo sia un modo innovativo per ottenere qualcosa di diverso.”.
Il gesto “verde” viene incentivato dall’applicazione di uno sconto variabile fino al 15% sul peso netto dei prodotti sfusi rispetto a quelli confezionati, e coadiuvato da messaggi in-store come “Working together, we can”. L’interesse alla riduzione degli imballaggi di plastica monouso sta coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone, e Waitrose intende scoprire fino a che punto i suoi clienti siano disposti a fare acquisti in un modo completamente diverso, cambiando il loro comportamento.
Tutti e tre i negozi avranno una zona dedicata a prodotti “ricaricabili”. Ciò includerà distributori di prodotti secchi, “pick and mix” congelati, ricariche di caffè, vino e birra, nonché detersivo Ecover e detersivo liquido per piatti. Inoltre, ci sarà una vasta gamma di frutta e verdura non confezionate, per le quali sono comunque allo studio soluzioni sul modo migliore per comunicare la stagionalità e la provenienza dei prodotti.
Che sia finalmente venuta l’ora della mainstreamizzazione di un packaging basato sul riutilizzo? Waitrose coglie la palla al balzo e presenta una soluzione effettivamente attuabile. A quali altri settori potrà essere estesa la riduzione di materiali usa e getta, e come potrà essere configurata in funzione dei diversi canali di vendita?
Creato da Gabriele Avanzi