“Benvenuti a Stoccolma. Qui è nata la connettività mobile”, recita il claim delle pubblicità di Ericsson che tappezzano l’aeroporto.
Dal 1876 l’azienda svedese ha subito enormi cambiamenti, partendo dalla progettazione di apparecchi per la telecomunicazione fino ad arrivare negli anni ’80 all’entrata nel mondo della telefonia mobile con anche la produzione dei primi apparecchi telefonici, portando innovazioni che hanno rivoluzionato le modalità d’uso dei device.
È però proprio sulle infrastrutture per reti che oggi Ericsson basa il suo nuovo successo nel campo del 5G, dopo aver perso gradualmente quote di mercato nella telefonia mobile, lasciando i primati a Motorola e Nokia prima, e alle aziende cinesi poi (in particolare Huawei).
Nonostante i tentativi di rilancio la globalizzazione non ha generato effetti positivi e il 5G ha rappresentato in questo senso un punto di svolta per la multinazionale che oggi è presente in 180 paesi e non vede davanti a se nessun altro competitor che ha lanciato un numero maggiore di reti commerciali. Sono state infatti lanciate oltre 20 reti 5G commerciali nel mondo ed Ericsson è presente in 15 di queste e in alcune è unico vendor (ossia fornitore al 100% di tecnologia radio e core). Per reti 5G commerciali si intendono quelle dove i consumatori possono acquistare dispositivi 5G e abbonarsi alle offerte degli operatori. Ad esempio AT&T, Verizon e Sprint negli Usa, Swisscom in Europa, Etisalat in Medio Oriente, SK Telecom e KT in Corea del Sud, Telstra in Australia. In tutti questi casi Ericsson è il vendor-partner tecnologico. Anche in Italia, dove Vodafone e Tim hanno lanciato le prime offerte commerciali Ericsson è presente.
Su questo nuovo campo da gioco si ripropone però la competizione sia con Nokia ma soprattutto con Huawei, rallentata nell’ultimo periodo dalle difficoltà legate alla trade-war fra USA e Cina.
A differenza dei rivali il progetto di Ericsson parte da molto lontano, nel 2013, con la decisione di supportare la nuova rete e lanciarla già a partire dal 2015. Ora Ericsson è al lavoro per capire come fare a massimizzare i vantaggi.
È in questo quadro che Ericsson sta lavorando per dare forma a quel 5G “made in Europe” che si trova a combattere una sfida cruciale con la concorrenza cinese. Servizi di mobilità, trasporti, efficienti e veicoli connessi sono le tre principali macroaree di ricerca.
Collaborazioni con aziende e università, in Svezia ma non solo, sono basilari. Anche l’Italia gioca un ruolo di primo piano per Ericsson con tre centri di ricerca: Genova, Pagani e Pisa.
Se è vero, come dice Patrick Cerwall, head of Strategic and Tactical marketing di Ericsson, che «l’adozione di massa del 5G avverrà dal 2021 in poi», è anche vero che «alla fine dell’anno pensiamo che ci saranno 10 milioni di abbonati a livello globale».
Creato da Alfonso Palladino.