“E’ una storia d’amore la cucina. Bisogna innamorarsi dei prodotti e poi delle persone che li cucinano” (Alain Ducasse).
È da questo amore verso la materia prima, verso gli ingredienti che combinati tra loro danno vita alla realizzazione di piatti sopraffini, che è nato il progetto Quore Italiano.
In occasione del ciclo di seminari organizzato dal “RetaiLab”, mercoledì 15 maggio, gli studenti di Laurea Triennale del corso di “Cross Cultural Marketing”, tenuto dal Prof. Aiolfi, e gli studenti del corso di “Marketing Operativo”, tenuto dalla Prof.ssa Bellini, hanno avuto la possibilità di conoscere la “ricetta” che ha portato al successo la catena ristorativa Quore Italiano. Tutto ciò grazie alla testimonianza del Dott. Marcello Rizza, CEO e fondatore di Quore Italiano, e della Dott.ssa Beatrice Beani, responsabile processi e procedure di Quore Italiano.
Quore Italiano nasce nel 2012 da un’idea di Marcello Rizza e Giuseppe Beani. L’obiettivo dei due imprenditori è stato quello di valorizzare il concetto del made in Italy partendo da tre prodotti che lo identificano, lo contraddistinguono, lo rendono celebre e conosciuto in tutto il mondo: pasta, pizza e caffè. Quore Italiano ha impostato il suo core business sulla valorizzazione di ognuno di questi cibi/bevande che rappresentano la massima espressione del Food made in Italy e che sono capaci di regalare al cliente un’emozione organolettica unica, anche con un sol boccone. La catena vuole regalare un’esperienza irripetibile ai consumatori; un’esperienza che inizia dalla loro accoglienza in locale e continua con la cura e l’attenzione ai dettagli non solo delle location, ma anche e soprattutto, degli ingredienti artigianali e naturali, quotidianamente selezionati, e dei piatti serviti. Il tutto incorniciato da un’atmosfera di casa accogliente e familiare.
La volontà di esaltare i prodotti tipici della cucina italiana è ben racchiusa nel logo dell’azienda. In esso è possibile individuare i diversi elementi distintivi su cui la catena sta costruendo il suo successo; primo tra tutti il cuore che vuole rappresentare il cuore della cucina italiana, una cucina familiare, fatta d’amore. Secondo elemento è la farfalla che richiama il prodotto che più rappresenta l’azienda: la pasta. La Q di “Quore” è stata scelta per porre un accetto sulla Qualità dei prodotti e delle materie prime utilizzate, ma anche perché in Inghilterra, luogo in cui l’azienda sogna di aprire un altro pdv, questa lettera richiama la parola Queen e ha una forte attrattiva per il pubblico inglese. Infine, all’interno del logo è possibile leggere il pay off dell’azienda: “Pasta, Pizza e Caffè”, che permette al cliente di capire anticipatamente quali siano gli elementi caratterizzanti di Quore Italiano.
L’azienda ha aperto, in sei anni, sei diversi locali, con caratteristiche differenti uno dall’altro. Il primo punto vendita è stato aperto nel 2013 a Parma, terra d’origine della maggior parte degli ingredienti e dei prodotti da utilizzati dalla catena. Da Parma, Quore Italiano ha poi deciso di spostarsi nella ben più grande e cosmopolita Milano. Dal 2015 si sono susseguite cinque diverse aperture, in cinque diversi punti della città, ultima quella effettuata lo scorso aprile in piazza XXIV Maggio. I punti vendita si differenziano tra di loro per fatturato totale annuo, numero di dipendenti, numero di posti a sedere presenti e soprattutto per il target di clientela che soddisfano. Il Dott. Rizza ha spiegato che il successo di ognuno dei loro punti ristoro risiede nell’attenta analisi effettuata per la scelta della location. Non tutte le location sono appropriate. È dunque importante, prima di effettuare un investimento di questo genere, capire il target a cui ci si vuole rivolgere, per poter impostare su di esso tutta la strategia aziendale, anche quella digital, ed essere così in grado di soddisfare le esigenze di consumo. Il testimone ha spiegato come il loro cliente tipo fosse quello da “high street”, da centro storico.
Per poter capire e analizzare nel miglior modo possibile i propri clienti, Quore Italiano ha deciso di realizzare una fidelity card. Attraverso quest’ultima sono in grado di monitorare come cambia il comportamento di consumo del cliente abituale. Mappare il comportamento di consumo dei clienti risulta importante per capire se si può aumentare la frequenza di consumo, attirando il consumatore in punto vendita anche in altri momenti, diversi da quelli abituali. Inoltre, per aumentare il numero e la frequenza dei clienti è risultato indispensabile lavorare sulla comunicazione. Oggi la scelta del consumatore avviene quando quest’ultimo è seduto in ufficio o seduto a casa sul divano; è importante, quindi, sia lavorare sulla comunicazione in store, sia riuscire ad attirare l’attenzione del consumatore prima che quest’ultimo arrivi in punto vendita, nel momento in cui effettua la sua scelta. I social sono fondamentali per la buona riuscita di un progetto del genere.
Per la parte comunicativa Quore Italiano si è avvalso dell’uso dei totem pubblicitari, sui quali era possibile leggere il menù e l’offerta della catena. Il totem ha permesso di aumentare le vendite e di avere un importante primo approccio con il cliente. L’accoglienza è divenuta fondamentale e, per questo motivo, nelle ore di punta e di maggior lavoro vi è un’hostess per pdv preposta al ricevimento dei clienti.Rizza ha poi spiegato come, per loro, il prodotto sia l’elemento più importante. Hanno cercato di strutturare un’offerta ludica per il consumatore. Hanno perciò dato la possibilità al cliente di scegliere tra tre formati di pasta fresca, hanno proposto un impasto di pizza biologico, macinato a pietra con una bassa percentuale di lievito madre, in modo che fosse altamente digeribile, e trasferito a Milano l’aperitivo “Parmigiano” per eccellenza: salumi, torta fritta e lambrusco.
Quore Italiano ha anche puntato sulla scalabilità del suo modello. Nel momento in cui si possiede una catena ristorativa è importante la replicabilità del servizio e dell’esperienza provata dal cliente. Per questo motivo ogni volta che si crea un nuovo prodotto o si inserisce una nuova pietanza nel menù, è fondamentale capire chi saranno i soggetti che si occuperanno della sua realizzazione, come poter formare quest’ultimi affinché realizzino il prodotto e soprattutto capire se lo stesso risulti replicabile. È per questo motivo che hanno deciso di creare un laboratorio diretto a controllare e standardizzare tutti i prodotti. Prodotti che devono arrivare con le stesse condizioni organolettiche ai diversi pdv. Arrivare a standardizzare i processi è un aspetto fondamentale, soprattutto se il piatto deve essere pronto in 15 minuti.Altro elemento chiave per il successo, secondo Rizza, è il personale che opera all’interno dei locali. Il cliente nel momento in cui entra in pdv vive una esperienza veicolata anche dal personale di sala e cucina. Risulta, pertanto importante lavorare sulle persone: capire i dipendenti e soprattutto ascoltarli.
La Dott.ssa Beani ha, infine, provveduto a spiegare brevemente i diversi progetti futuri che saranno attivati e che avranno come obiettivo lo sviluppo e la crescita dell’azienda. Tra questi vi è il programma di consegna a domicilio di una selezione di prodotti Quore Italiano in collaborazione con tre rilevanti società di delivery.
Creato da Martina Malcangi