Viviamo in un’epoca dove sempre più spesso il crescente appiattimento differenziale sui servizi offerti in tutti i settori, e la proliferazione dei competitors che tramite la rete ampliano la competizione su scala globale, hanno reso fondamentale per le aziende la ricerca di una strategia di fidelizzazione che riuscisse a fare istaurare un rapporto duraturo con i propri clienti, evitando che questo si esaurisse in una transazione one shot.
Pionieristica in questo senso è stata la proposta di Amazon che tramite il proprio servizio Prime abbuonava i costi delle singole spedizioni dei propri abbuonati (con in più altri servizi andatisi nel tempo ad aggiungere all’offerta) a fronte di un pagamento iniziale di una somma che gli garantiva immediata liquidità e che soprattutto spingeva i consumatori ad effettuare statisticamente più acquisti dei non abbonati, poiché influenzati dall’essersi già esposti economicamente con il pagamento del servizio.
Negli anni moltissime aziende hanno basato i propri business sul modello della sottoscrizione dell’abbonamento, soprattutto nel mondo dell’intrattenimento con Netflix e Spotify in cima a questa lista.
L’importanza che questo modello di business sta acquistando nel tempo è perfettamente esemplificata dalla scelta di Apple di presentare soltanto servizi di questo genere e non prodotti all’ultimo Keynote dell’azienda di cupertino, evento inedito e sotto un certo punto di vista epocale.
Oggi assistiamo all’ennesima rivoluzione che va verso questa direzione, riguarda il mondo del food delivery e la scelta di Deliveroo di proporre un servizio di abbonamento che al costo di 10€ mensili garantisce consegne gratuite senza limiti con un modello che tra i tanti si avvicina di più proprio a quello di Amazon Prime.
Il nuovo servizio si chiamerà Deliveroo Plus ed è già stato testato nel Regno Unito. In due mesi di iscrizione al progetto pilota, dice la società: “la metà dei clienti ha risparmiato circa 25 sterline, mentre 1 su 10 ha risparmiato oltre 75 sterline“.
Secondo Matteo Sarzana, responsabile italiano del brand “L’esperienza maturata nei Paesi in cui il servizio è già attivo, ci ha dimostrato che le persone lo apprezzano già molto e stiamo lavorando per renderlo ancora migliore“. L’iscrizione al servizio s sarà possibile dall’app e dal sito cliccando il proprio profilo personale, oltre che durante la fase di pagamento di un ordine.
A questo punto sorge spontaneo chiedersi verso quale direzione porterà questo trend, avremo sempre più abbonamenti da gestire o si arriverà ad un punto di saturazione che farà regredire il fenomeno?
Creato da Ruggero Milletarì