Il tracollo di Apple è stato il primo grande choc finanziario del 2019, l’azienda californiana ha chiuso l’ultimo trimestre con un risultato peggiore di quanto già pessimisticamente preventivato bruciando 10 miliardi di dollari sui mercati azionari.
L’iPhone è probabilmente il simbolo della società del XXI secolo, il genio di Steve Jobs ha saputo trasformare un device tecnologico in un fenomeno pop di culto, tuttavia a 7 anni dalla morte del suo creatore, lo smartphone sta rallentando sensibilmente i ritmi di vendita a cui ci aveva abituati, e gli altri prodotti del portafoglio Apple non riescono a reggere il fisiologico calo della punta di diamante dell’azienda californiana.
Le ragioni da ricercare nella palese crisi di Apple, ammessa anche dall’ AD Tim Cook in una lettera agli azionisti sono molteplici.
Innanzitutto come già detto l’iPhone non vende più come prima. Era inevitabile arrivasse questo momento, i consumatori hanno a disposizione molta più scelta rispetto al passato, ed aziende rivali come Huawei e Samsung sono in grado di offrire terminali ad altissimo livello tecnologico a prezzi sensibilmente inferiori. Inoltre, complice la decisione, quasi imposta, di sostituire ad un prezzo estremamente competitivo la batteria dei vecchi iPhone ha allungato il ciclo di vita del prodotto diminuendo ovviamente il numero di nuovi telefoni venduti.
Questo trend è in atto già da qualche anno ma si è cercato di posticipare il problema alzando progressivamente il prezzo di iPhone per mantenere i ricavi costantemente in crescita, ma questa è una strategia insostenibile nel lungo periodo.
Un altro evento catastrofico per i conti dell’azienda di Cupertino è stata la guerra commerciale tra USA e Cina voluta dal presidente americano Trump, e che ha sensibilmente ridotto il giro d’affari per la maggior parte dei colossi statunitensi.
A questo quadro va ad aggiungersi l’incapacità degli altri prodotti di prendere il posto di iPhone, poiché i ricavi di iPad, Mac e degli altri device non raggiunge complessivamente nemmeno il 50% di quelli conseguiti con la vendita di iPhone, inoltre su questo versante Apple è stata duramente criticata di aver perso la propria vena innovatrice alla morte di Jobs, poiché negli ultimi 7 anni l’unico prodotto davvero innovativo introdotto nel mercato è stato l’iWatch, con risultati che probabilmente sono stati al di sotto di quelli preventivati.
In questa situazione, eufemisticamente definibile complicata, possono identificarsi altri Brand , che in alcuni casi hanno saputo rialzarsi, come successo a Microsoft o ad Apple stessa, ma altre volte sono crollate sotto i colpi della crisi dovendo abbandonare la posizione di leader come accaduto a Nokia, proprio per via dell’uscita sul mercato del primo iPhone, primo lampo di una nuova era tecnologica dove l’azienda svedese non ha più saputo trovare il proprio posto.
é questo il destino di Apple? o il board ha in serbo il colpo per tornare sulla cresta dell’onda?
fonte immaginehttps://www.straitstimes.com/world/united-states/apple-pledges-relief-to-european-refugee-crisis
Scritto da Ruggero Milletarì