Annunciata la chiusura del social network meno utilizzato di sempre. Nato nel 2011, doveva essere la risposta a Facebook e Twitter, con il vantaggio di coinvolgere direttamente gli utenti di Gmail, ma così non è mai stato. Mentre gli altri due social network diventavano sempre più popolari, Google+ non è mai decollato. Infatti, nonostante i milioni di utenti attivi, vi era un tasso di engagement bassissimo. Per ovviare a questo, nel tempo sono state fatte delle piccole modifiche: aumentate le funzioni social e introdotto Google Hangouts, aggiunta la possibilità di creare “collezioni” di post tematici e successivamente eventi. Ma ancora non funzionava, tanto da essere definito “Città fantasma”.
Il motivo principale riguarda probabilmente l’essere quasi sempre arrivati dopo i propri competitor sulle innovazioni strutturali che puntualmente ridefiniscono le regole del gioco del mondo social, ne è un esempio il colpevole ritardo dello switch da versione desktop e mobile.
All’origine della chiusura di Google+, tuttavia, un bug che ha permesso a programmatori e hacker di violare la privacy di oltre mezzo milione di utenti: una grave mancanza in termini di sicurezza, di cui Google era a conoscenza già da tempo avendo preso provvedimenti lo scorso marzo. Google+ non ha ancora chiuso, in realtà: l’operazione di switch-off si attuerà nei prossimi dieci mesi, con stacco della spina finale previsto per agosto 2019.
Creato da Simona Guadagno
Fonte Immagine