L’intento di creare stupore e di attirare l’attenzione. Il caso più chiacchierato della settimana riguarda esattamente questo tema. L’opera “Girl with balloon” si è autodistrutta a Sotheby’s, nell’istante successivo alla sua vendita per 1 milione di sterline. La performance distruttiva porta la firma dello stesso creatore dell’opera, ossia il massimo esponente della Street Art, Banksy, che sui social, oltre alla rivendicazione dell’atto si è limitato a riportare una citazione di Picasso: «Ogni desiderio di distruzione è anche un desiderio di creazione». L’artista, di cui non si conosce l’identità, si è sempre distino per provocatorietà, originalità estrema e lotta per la libertà d’espressione nell’arte ed in generale.
Questa sua ultima trovata da un lato va a collocarsi coerentemente con l’identikit del personaggio, dall’altro ha fatto sorgere il dubbio che si tratti di una abile e riuscita manovra di marketing per aumentare ulteriormente i rumors nei confronti della sua persona, sia poiché per la performance è stata utilizzata una vetrina mondiale di primo livello sia perché il risultato finale raggiunto dall’artista è esattamente questo, da ormai qualche giorno Banksy è il primo trend setter del mondo social e moltissimi brand hanno ripreso l’accaduto per fare instant marketing sui propri canali.
Tu cosa ne pensi? E’ il gesto estremo di un artista riluttante all’idea della materializzazione della propria arte, o c’è sotto qualcosa di più meramente materiale?
Creato da Ruggero Milletarì
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