Come ogni anno, in questo periodo i colossi del tech presentano le proprie proposte in vista del periodo più importante in ottica profitto, quello natalizio.
Tra i vari prodotti, il nuovo arrivato in casa Huawei, il mate20 pro, ha destato il nostro interesse, non per caratteristiche o per altri aspetti tecnici del mercato smartphone, ma poiché fin dalla presentazione si è posto l’accento sulla centralità di un tema molto caldo negli ambienti economici: l’intelligenza artificiale.
Già Kotler ed altri guru del settore si sono interessati all’argomento dell’IA, superando la semplificazione che vede gli oggetti che ne sono dotati in grado di replicare i comportamenti umani, ma scavando più a fondo ed analizzando le implicazioni possibili, anche nel mondo del marketing.
Al momento si stima che il 51% degli strumenti utilizzati nel marketing si basino sull’IA e la previsione è quella di portare questa percentuale ad oltre l’80% in 2 anni.
I punti di forza riguardano la possibilità, tramite l’analisi dei big data e delle attività, la possibilità di un’ottimizzazione dei processi, un abbattimento del rischio dovuto alla scelta delle diverse strategie aziendali e soprattutto permettono un miglioramento della personalizzazione dell’esperienza, direzione principe verso cui si muove il mercato. Le implicazioni dell’IA sono interessanti anche a livello sociologico, poiché una tecnologia così avanzata è in grado di permeare all’interno dei meccanismi umani modificandone i comportamenti, come sempre accaduto sin dall’invenzione della scrittura.
Tirando le somme, l’ascesa dell’intelligenza artificiale costituirà uno step decisivo nello sviluppo dell’umanità o le insidie che nasconde causeranno più danni che benefici?
Creato da Ruggero Milletarì
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