Ieri i Traders hanno partecipato al secondo appuntamento del ciclo di seminari sulla pubblicità incontrando Giulio Leoni, executive producer presso Tax Free Film.
La Tax Free Film si occupa della realizzazione di marchi e campagne pubblicitarie che combinano design e creatività utilizzando strumenti digitali, fotorealismo e animazione. Il loro lavoro è diretto alla creazione di character o brand ambassador, personaggi che devono svolgere il ruolo di mascotte del brand. Il personaggio più famoso da loro realizzato è il Topolino della Parmareggio.
Leoni ha spiegato che le brand mascotte sono personaggi animati e ideati per avere un ruolo e una voce nella storia del brand. Sono più che testimonial e celebrity endorsement, sono più che protagonisti degli spot di animazioni; rappresentano un mezzo con il quale il brand può creare un dialogo con la clientela.
Questi personaggi devono essere pensati come dei veri e propri volti dell’azienda, tanto è vero che all’estero parlano anche di spoken character, ovvero, personaggi portavoce dell’azienda.
Le mascotte, solitamente, vengono aggiornate nel corso degli anni per adattarle al gusto di quel periodo.
Le mascotte funzionano perché, quando parlano ai consumatori, utilizzano un linguaggio informale e familiare. Non si tratta semplicemente di dare un aspetto animato al brand, ma di utilizzare un personaggio che permetta al brand di creare un dialogo o che funga da interlocutore verso la propria clientela. Esse permettono di aumentare l’awareness e l’esperienzialità del brand e di avere una personificazione con la quale il target può creare empatia nella scelta.
Una brand mascotte può trascendere l’idea di marketing stesso e può entrare in una cultura di massa, nei modi di dire, nell’entertainment.
La mascotte di solito è un animale o un robot, un alimento o anche un qualsiasi oggetto inanimato. Essa può richiamare il nome del prodotto oppure il target a cui è rivolta. Ci sono brand più adatti ad essere rappresentati dalle mascotte, tra questi sicuramente il largo consumo, l’alimentare.
Risulta, inoltre, più semplice realizzare una brand mascotte all’inizio di un’attività, lanciandola insieme al prodotto, o nel momento in cui si effettua un re-brand.
Leoni suggerisce dei punti specifici da seguire quando si vuole progettare una mascotte:
- Craft: è la qualità con cui viene realizzato un progetto, il livello di artigianalità. È importante perché non è semplicemente un’illustrazione, ma essa va progettata in ogni suo particolare. Inoltre, la qualità organizzativa degli standard visivi va aggiornata periodicamente, poiché bisogna comunicare la volontà dell’azienda di stare al passo coi tempi.
- Identità: bisogna decidere quali ruoli deve avere la mascotte. Tre sono quelli fondamentali: il collaboratore, il clown e l’eroe.
- Comunicabilità: cercare tutte le soluzioni per dare al personaggio la maggior carica espressiva possibile.
In conclusione, Leoni afferma che la mascotte altro non è che un amico con cui instaurare una relazione profonda e duratura, da coltivare giorno dopo giorno.
Scritto da Martina Malcangi